Gloomy Sunday: la canzone del suicidio

Gloomy Sunday,  Triste Domenica o Szomorú Vasárnap, è il titolo della canzone più famosa fra le melodie maledette del secolo scorso

Da sempre nel mondo dello spettacolo circolano superstizioni, leggende come quella di Gloomy Sunday e riti scaramantici di ogni tipo.

Il viola, ad esempio è considerato il colore del malaugurio per gli attori.

In altre occasioni, sono state stroncate le carriere di promettenti personaggi solo per delle stupide voci di corridoio che etichettavano come “jettatori” inconsapevoli vittime di gelosia, rivalità o cattiveria gratuita da parte di colleghi invidiosi, l’attrice Antonella Interlenghi, bella, talentuosa e figlia d’arte ne è un’esempio lampante, così come Marco Masini nel mondo della musica.

Ed è proprio la musica la protagonista di questa leggenda metropolitana, anche se forse non è proprio una leggenda metropolitana, il potere della musica sul cervello, gli stimoli che provoca e le vibrazioni che trasmette, spesso può essere più efficace di qualsiasi altra cosa…nel bene e nel male!

La storia dietro a Gloomy Sunday e al suo autore sono la dimostrazione di quanto può essere labile la mente umana.

 

Nel 1933 Rezső Seres, sul testo di Laszló Jávor, compose una melodia tanto bella quanto triste che riusciva a trasmettere perfettamente l’angoscia e la desolazione che lo tormentavano.

Il brano fu inciso nel ’35 da Pál Kalmár diventando da subito famosissimo, nel giro di poco uscirono parecchie cover e fu tradotta in quasi tutte le lingue

L’anno successivo approdò negli Stati Uniti prendendo il nome di Gloomy Sunday, continuò ad essere un successo, finché non si guadagnò il triste soprannome di Hungarian suicide song (la canzone ungherese del suicidio) per via della lunga catena di suicidi legati presumibilmente a questa melodia.

 

Come nasce Gloomy Sunday (Szomorú Vasárnap)?

La canzone, divisa in due sole strofe, fu scritta a Parigi da Rezső Seres dopo che la fidanzata decise di troncare la loro relazione per via degli insuccessi professionali dell’uomo e la caparbietà nel voler sfondare nel mondo della musica nonostante gli scarsi risultati. 

 

Il brano fu scritto di getto e parla di un amore finito e del suicidio come dimostrazione dei propri sentimenti alla persona amata.

La melodia malinconica ed il brano profondamente triste, pare che riuscisse ad entrare talmente tanto nella testa e nel cuore delle persone da dare il via ad una catena di suicidi.

La prima fu attribuita ad una giovane di Berlino impiccatasi con lo spartito di Gloomy Sunday sparso sul pavimento.

Poi fu il turno di una segretaria di New York, la prima a suicidarsi con il gas, che lasciò scritto che il brano fosse suonato al suo funerale.

Anche in Italia ci furono vittime, un fattorino romano si gettò nel Tevere dopo aver sentito la canzone da un artista di strada.

La lista si estende un po’ ovunque ed il dilagare di questa leggenda spinse la BBC a bandire la cover della canzone, interpretata da Billy Holiday dalle radio durante il periodo dei bombardamenti tedeschi perché reputata troppo triste per un periodo storico così drammatico.

Il divieto, incredibilmente si estese fino al 2002.

Voci non confermate dicono che la ex fidanzata di Seress si suicidò in preda ai sensi di colpa, proprio ascoltando quella maledetta canzone a lei dedicata.

Seress, nel 1968 decise di suicidarsi lanciandosi dalla finestra del suo appartamento a Budapest, una versione vuole che l’abbia fatto dopo aver scoperto il suicidio della sua amata, mentre un’altra versione vuole che l’abbia fatto perché non riusciva più a sopportare il peso di tutte quelle morti che, indirettamente gli vennero attribuite.

Non si sa quante furono le vittime, ma purtroppo realmente, in un modo o in un un’altro, ogni caso di suicido è collegabile in qualche modo a Gloomy Sunday. 

 

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