Creature mitologiche romene

Alla scoperta del magico mondo delle creature mitologiche del folklore romeno

Se amateVampiri,Licantropi e Strigoi, siete nel posto giusto, fra le misteriose e affascinanti Creature mitologiche romene.

La Romania è il paese dei misteri e del paranormale, dalle origini del popolo Geto-Daco, alle leggende metropolitane, in quanto a folklore, non ci batte nessuno.

Potrei parlare dei tanti fantasmi caratteristici, foreste infestate (Hoia Baciu è nella top ten mondiale del paranormale), portali interdimensionali, ufo e non-morti, ma è nella tradizione che si trovano le figure più interessanti.

Un popolo così antico, infatti, non può che distinguersi per le sue figure mitologiche, ancora molto radicate nella cultura popolare, vediamo quali sono le più conosciute

Creature mitologiche romene: La Baba Dochia

La Baba Dochia, il cui nome deriva dal calendario bizantino che il 1° marzo festeggia la Santa Martire Evodokia è uno dei miti più antichi del folklore romeno.

Viene rappresentata come una vecchina con un gregge di pecore e molte sono le varianti acquisite negli anni di questa leggenda passando di bocca in bocca.

Si dice sia la figlia del re Decebalo e che Trainano si innamorò perdutamente di lei, tanto da farla perseguitare dalle sue truppe.

Un giorno, la giovane fu portata così all’esasperazione che cercò rifugio sulla montagna sacra Ceahlău. La Vergine Maria l’aiutò a nascondersi trasformando lei e il suo gregge di pecore in un complesso di rocce.

La sposa di Dragobete, il figlio della Baba Dochia

La Baba Dochia ha un figlio, Dragobete, che si sposò contro il volete della madre…che non la prese molto bene!

La povera nuora era costantemente presa di mira e un giorno,in una fredda mattina d’inverno, ricevette un infelice compito dalla suocera.

Doveva recarsi al fiume per lavare un gomitolo di lana bianco, talmente sporco e unto da essere diventato nero come la pece.

La giovane strofinò la lana così tanto da farsi sanguinare le dita, ma nonostante tutto il suo impegno, lo sporco non veniva via del tutto.

Pianse con una tale disperazione da attirare l’attenzione di Gesù che le donò un fiore rosso come il sangue versato e le disse che quello avrebbe sbiancato la lana.

Il gomitolo, in pochi passaggi, diventò candido come la luce e la sposina tornò a casa felice per essere riuscita a svolgere il compito assegnato dalla suocera tiranna, speranzosa di entrare nelle sue grazie.

La Baba Dochia però, dopo aver ascoltato la storia della nuora, la sgridò e maledisse lei e l’uomo che l’ aveva aiutata accusandolo di essere il suo amante. La ragazza purtroppo, non aveva riconosciuto Gesù, quindi chiamava Mărțișor il suo benefattore.

La Baba Dochia, dopo questo evento, convinta che fosse già arrivata la primavera per via del fiore donato alla nuora, si incamminò verso la montagna con il suo gregge.

Partì in una mattinata calda e soleggiata, ma man mano che saliva sul monte la temperatura calava, fino a ghiacciate e arrivata la sera, lei e le sue pecore, congelarono e con il tempo diventarono di pietra.

Lo Zmeu, il pipistrello mutaforma seduttore

Lo Zmeu è una creatura ambigua, capace di assumere diverse forme, a seconda del suo intento. Può volare e ha una buona padronanza delle armi.

Nelle religioni pagane è conosciuto come lo Spirito Maligno del fuoco, ed è proprio il fuoco la sua arma vincente.

Quando decide di impadronirsi di una donna, prende la forma di una fiamma per entrare nella stanza della sua preda e sedurla.

È attratto dalle belle donne, spesso già impegnate, le rapina e poi le rapisce. Siccome la maggior parte delle volte si tratta di nobildonne, ruba oggetti di valore che solo un nobile può recuperare.

Esiste anche la femmina di Zmeu, queste prediligono le cortigiane che vengono rapite per formare il “regno della Zmeu” dove la creatura si erge a Regina.

La forma più comune assunta dagli Zmeui è quella di grandi pipistrelli e solo un Cavaliere errante può ucciderli.

Tra le creature mitologiche romene ci sono anche le Lele o Yele

Le Lele( leLele), conosciute anche come Yele, sono spiriti femminili e anche in questo caso, le origini e la loro storia varia da regione a regione.

In alcune zone sono descritte come ombre bianche, in altre come guardiani del tesoro, secondo alcuni racconti sono ninfe, in altri sono le 7 figlie della natura e in altri racconti ancora, sono identificate come le figlie di Alessandro il Macedone.

Sono descritte talvolta come innocue danzatrici, talaltre come irresistibili seduttrici, non c’è un numero definito, ma si presentano sempre come giovani belle e minute.

Le leggende, pur se differenti, hanno tutte la stessa trama, delle giovani sorelle, sostano vicino ad un pozzo per bere e riposarsi dopo una lunga camminata nel bosco.

Dopo pochi minuti, le fanciulle odono le grida di alcuni briganti ubriachi e pur di non essere catturate, si lanciano nel pozzo.

Ogni anno, nel giorno della loro morte, il pozzo si illumina e si sente il richiamo di aiuto delle sorelle che cercano di attirare l’attenzione.

Da qui in poi, partono le varianti, che si concludono sempre con la morte di qualche sventurato.

Căpcăunu, l’orco dei boschi

Il Căpcăunu è un orco, come i suoi “colleghi” Zmeu e Bâlaur, rappresenta il male, vive nei boschi e rapisce bambini e adolescenti per mangiarli.

Il termine “Căpcăunu”significa testa di cane, infatti, spesso, viene rappresentato con la testa di un grosso cane, anche se non obbligatoriamente.

Queste e tante altre sono le Creature mitologiche romene…una per ogni zona!

Poi ci sono i più o meno famosi Vampiri, Vrâcolaci , (lupi mannari),Strigoi, Moroi, Bălaur, Uriași ( giganti), Pricolaci, …

Queste sono solo alcune delle creature protagoniste del folklore romeno, potrei scrivere una storia per ogni giorno dell’anno.

Infatti, non è escluso che possa arrivare una seconda parte, nell’attesa vi lascio con questo proverbio :

În țara orbilor chiorul e împărat

Mistero in Romania – PĂDUREA HOIA BACIU
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