Non c’è trama che sembra nascondere mistero, ma la gente del posto e la situazione attuale parla di arcano…
Noi del El Cartel Del Gaming abbiamo più volte investigato nelle zone colpite da fenomeni paranormali, come un’altra villa Friulana chiamata Formajar, in questi giorni invece siamo andati a Porcia, per capire quale fatto incomprensibile si nasconde dietro a Villa Correr Dolfin.
Il nome della villa deriva da due, a quanto pare, importanti famiglie Veneziane, collocata nel piccolo borgo friulano a causa della sua naturale abbondanza di materie prime, soprattutto il legno.
La sua struttura è solida, infatti sembra che non abbia tutti questi anni, mentre se vogliamo parlare dell’interno bisogna affidarci a chi è entrato, perché ultimamente è inaccessibile.
Villa Correr Dolfin è dotata di due ingressi, uno posto nella facciata principale e l’altro posto nella facciata posteriore. Entrambi danno accesso diretto al grande salone.
Il grande salone centrale rispecchia i criteri adottati e suggeriti dal Palladio, esso è l’ambiente principale della dimora e la sua ampiezza corrisponde a quella della loggia.
Intorno al salone vengono ripartiti gli altri ambienti della casa, anche essi seguono una simmetria precisa e sono collegati tra di loro. La lunga sala e le altre stanze sono coperte da un soffitto di legno. Tutti gli ambienti sono illuminati da alte finestre ben allineate tra loro, il tutto allineato anche con le porte del primo piano.
Il secondo piano della villa è il piano nobile, questo lo possiamo dire con sicurezza perché nel piano sono presenti grandi camini in marmo. Gli ambienti interni sono tutti caratterizzati da affreschi, sono affrescate le pareti interne al piano terra e al primo piano, i due vasti saloni centrali e le otto stanze angolari.
Al di sopra della porta d’ingresso è collocato lo stemma della famiglia Correr circondato da una ghirlanda verde. A oggi gli affreschi non sono ben identificabili perché conservati in cattivo stato.
Da dove nasce la teoria che vede Villa Dolfin Correr avvolta da misteri?
Beh, le motivazioni che affermano a pieno questa teoria sono molte, il primo pensiero va su un’altra villa appartenente alla famiglia Correr, situata in un paesino padovano con circa quattromila abitanti, cioè Casale di Scodosia.
Questa grande struttura è stata setacciata da molti gruppi di Ghost Hunting e quasi tutti hanno portato a casa con se delle prove a sostenimento della presenza di fenomeni paranormali.
Nelle stanze chiamate “del vescovo” di questa abitazione è presente una vasca e i racconti di chi fa manutenzione quotidiana dicono di vederla piena d’acqua e un attimo dopo completamente vuota, successivamente un team televisivo ha immortalato un riflesso che vede nello sfondo un viso, ma forse si parla di pareidolia.
Questa seconda villa situata a Padova potrebbe far pensare che la famiglia in se porti fenomeni inspiegabili nelle proprietà, ma un’altra teoria della sorella ubicata a Porcia, in provincia di Pordenone, rende il tutto più enigmatico.
La Villa Correr Dolfin non è stata mai abitata
Per quale motivo creare qualcosa di così incredibile e maestoso per non viverci nemmeno un giorno?
Questa era una abitazione di rappresentanza, destinata a conferire un’immagine di prestigio e decoro legata a una carica o a una funzione pubblica, quindi creata per aumentare notorietà anche fuori zona, in questo caso dal Veneto al Friuli.
Tutto questo porta a pensare che non ci sia nulla di paranormale in questa bella costruzione, con un enorme giardino che vede protagonista un lago, ma le storie non finiscono qui…
Mi sono incontrato con un amico del posto, Luciano, che è affascinato dalla Villa da sempre, quindi in compagnia sua e della sua famiglia abbiamo visitato la costruzione e tutto il suo maestoso giardino, avendo così la possibilità di sentire di persona i racconti inerenti.
Si narra che all’interno delle mura ci sia stato un omicidio, ma non si trova nulla di questo accaduto, poi si parla di un incendio che sembra aver imprigionato diverse persone.
Villa Correr infatti subì un incendio il 25 febbraio del 1862, scoppiato all’ultimo piano, che distrusse il tetto e la soffitta. Di conseguenza
venne predisposto il restauro della copertura che comportò una sopraelevazione rispetto all’originario cornicione, ancora oggi visibile. Nessuna vittima registrata a quanto pare.
Bisognerebbe poter accedervi, tuttavia, per renderla accessibile al pubblico occorrerebbero circa otto milioni di euro in ristrutturazione, una cifra molto alta.
La prossima mossa sarà quella di accordare con il comune di Porcia di poter entrare in questa antica costruzione a Rorai Piccolo, per dire con certezza che al suo interno non si cela alcun tipo di mistero, per ora però qualche dubbio rimane…
Se avete qualche racconto, qualche teoria al riguardo, PREMI QUI e contattaci sulla nostra e-mail!
