Luca non mi piace per niente.
L’ultimo film di animazione Disney e Pixar ha debuttato sulla piattaforma Disney+ il 18 giugno, ma mentre tutti lo elogiano e lo amano, io la penso diversamente. È il tipico film della Pixar come gli altri 800 che ha sfornato, con un personaggio imbranato e stupido agli occhi delle persone, che combina solo guai non volendolo. Insomma sono cose viste e riviste. E siccome è ambientato in Italia, i personaggi gesticolano continuamente, giusto per far risaltare il classico stereotipo italiano. Il finale è uno dei più scontati al mondo, perché i protagonisti volevano una vespa, anche se non si sa come possano guidarla visto che erano minorenni e senza patente, ma comunque per comprare il motorino dovevano partecipare alla Portorosso Cup e vincerla. Ovviamente alla fine la vincono e comprano anche la vespa. Tutto ciò non ha senso, come dei mostri marini che sotto la pioggia riescono a respirare aria normale e camminare come se niente fosse senza morire. Un altra scena senza senso è quando quasi ai titoli di coda ci sono i genitori di Luca a mangiare a tavola insieme alla nonna, e anche senza la pioggia restano comunque con le sembianze di mostri marini. Ma se i mostri marini sono asciutti non dovrebbero avere le sembianze di esseri umani? Mah!
Ma di cosa parla il film?
Tra gli anni ’50 e gli anni ’60, Luca Paguro è un mostro marino preadolescente che vive sul fondo del Mar Ligure, vicino alla cittadina immaginaria di Portorosso. Luca trascorre le sue giornate come pastore, radunando banchi di pesci. I suoi genitori, Daniela e Lorenzo, gli impediscono di risalire in superficie per paura che gli umani possano ucciderlo, ma questa restrizione finisce per annoiare Luca. Un giorno, in dubbio se andare o meno in superficie, incontra un altro giovane mostro marino di nome Alberto Scorfano, che è stato molte volte sulla terra in un isolotto vicino a Portorosso. Quando gli chiede di seguirlo, Luca scopre che sia lui che Alberto possono trasformarsi in umani quando si asciugano sulla terra. Vanno quindi al nascondiglio di Alberto, una piccola torre sull’isola piena di oggetti da collezione, dove Alberto afferma di vivere con suo padre. Qui Luca trova un poster che mostra una Vespa, e i due decidono di passare i giorni seguenti a crearne una da zero, mentre Luca tenta di mantenere la sua doppia vita nascosta ai suoi genitori, parlandone soltanto con la nonna, che mantiene il suo segreto.
Presto, tuttavia, Lorenzo e Daniela scoprono cosa sta facendo il figlio e decidono di mandarlo più in profondità nell’oceano da suo zio Ugo, il fratello di Lorenzo. Sconvolto, Luca scappa in superficie con Alberto e insieme si recano a Portorosso, un tipico villaggio di case colorate della costa ligure, dove presto attirano l’ira del bullo locale: il pluricampione della Portorosso Cup, Ercole Visconti. Proprio mentre Ercole sta per immergere la testa di Luca in una fontana (il che svelerebbe la sua identità di mostro marino), i due vengono salvati da una ragazza di nome Giulia Marcovaldo, che li porta a casa sua dove vive con il padre Massimo, un esperto cacciatore di pesci che sta cercando da anni di uccidere un mostro marino, poiché ne ha grande paura. Nel frattempo, Daniela e Lorenzo non riescono a trovare Luca da nessuna parte, così decidono di risalire in superficie per cercarlo. Mentre sono lì, iniziano a spruzzare acqua su alcuni bambini per trovare il proprio figlio.
Luca, Alberto e Giulia decidono di partecipare alla Portorosso Cup per vincere una Vespa. La gara consiste in tre sfide: nuotare, mangiare un piatto di pasta e andare in bicicletta per i vicoli della città. I tre decidono di dividersi le sfide: Giulia si incarica di nuotare, Alberto di mangiare la pasta e Luca di andare in bicicletta. Con il tempo, Ercole inizia a diffidare dei ragazzi e Luca e Giulia iniziano ad avvicinarsi di più. Quando Giulia parla di andare a scuola a Genova, dove risiede con la madre, dato che trascorre solamente l’estate a Portorosso con Massimo, Luca inizia a interessarsi all’argomento. Alberto, geloso, fa cadere in mare aperto lui e Luca. Usciti dall’acqua, dopo una discussione, Alberto rivela la sua identità a Giulia appena Luca dice di volere andare a scuola con lei. Allora Ercole attacca Alberto insieme ai suoi compari, Ciccio e Guido. Alberto si ritira poi nel suo nascondiglio.
Tornata a casa, Giulia versa dell’acqua anche sull’altro, rivelando la sua identità di mostro marino. Tuttavia, invece di giudicarlo, Giulia si dimostra preoccupata che qualcuno possa ferire il ragazzo se mai venisse scoperto e lo manda via. Luca ritrova Alberto nel suo nascondiglio, il quale gli rivela che in realtà ha vissuto da solo da quando il padre lo ha abbandonato. Luca decide di partecipare comunque alla Portorosso Cup in nome della loro amicizia. Il giorno stabilito, Luca e Giulia partecipano alla gara senza Alberto. Dopo aver completato due delle sfide, iniziano la corsa in bicicletta. A un certo punto inizia a piovere e Luca cerca di evitare di trasformarsi di nuovo in mostro marino indossando uno scolapasta. Quando Alberto cerca di aiutare Luca, si trasforma ed Ercole gli tira addosso una rete. Anche sapendo che il suo segreto verrebbe svelato, Luca corre sotto la pioggia per salvare l’amico. Giulia colpisce Ercole per impedirgli di ferirli, ma finisce per farsi male. Luca e Alberto la riportano in città. Quando arrivano, Ercole cerca di uccidere Luca con una lancia, ma Luca lo respinge difendendosi. Tutta la città di Portorosso vede che i mostri marini non sono poi così pericolosi, soprattutto Massimo, che ringrazia i ragazzi per aver aiutato la figlia. Alberto rivela in seguito di aver venduto la Vespa che lui e il suo amico hanno vinto nella gara per comprare un biglietto a Luca in modo che possa andare a scuola con Giulia.
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all’epoca per guidare uno scooter non era necessaia alcuna patente… che età media ha la redazione per non sapere che il patentino per le due ruote è stato introdotto nel 2004? quindi non ha senso fare questo tipo di osservazione se il film è ambientato in un’epoca ben diversa. come non ha senso spoilerare tutta la storia, perché c’è chi è intenzionato a guardare il film per farsi una propria opinione piuttosto che sapere per filo e per segno di cosa parla la storia. sembra più che altro un modo per allungare il brodo di 13 righe di opinione, tra l’altro inutile: si tratta di una storia per bambini (quindi deve essere semplice) che dovrebbe più che altro mostrare loro il significato della parola amicizia e come si debba uscire dalla zona di comfort per sperimentare e imparare cose nuove, anche grazie alla scuola.