Una idea davvero bella, ma uno sviluppo finale veramente strano…
41 Hours è un titolo sviluppato da Texelworks e pubblicato da Valkyrie Initiative per computer e noi del El Cartel Del Gaming ci abbiamo giocato per molte ore.
Prima di dirvi cosa ne pensiamo dividendoci per ogni parte di gioco, Gameplay, Audio, Grafica, vi presentiamo la trama e il trailer.
Ecco il Trailer:
Steam invece mostra questa trama:
41 Hours è un drammatico gioco sparatutto in prima persona che segue la narrazione di Ethan, uno scienziato maniaco del lavoro in cerca della moglie perduta da tempo.
La storia è intrigante e prende diverse svolte sorprendenti mentre si sviluppa su 11 capitoli e 20 ore di gioco.
Si arriva a padroneggiare dispositivi che ti potenziano con abilità
sovrumane : • Telecinesi (manipolazione mentale di oggetti a distanza)
• Manipolazione del tempo (reazione rapida al rallentatore)
• Occultamento (invisibilità)
Nel suo viaggio, si arriva a:
- Utilizzare i portali per il teletrasporto attraverso il continuum spazio-temporale
- Sperimentare ambienti extraterrestri
- Combatti ondate travolgenti di robot e zombi manipolati dagli alieni
- Risolvi enigmi stimolanti
Mentre ci siamo sforzati di liberare la nostra immaginazione, abbiamo mantenuto un buon senso di realismo.
Avevamo pre-recensito il titolo con il prologue:
In innumerevoli ore di lavoro, abbiamo cercato di replicare la dinamica dei proiettili, i suoni e la fisica delle 6 armi reali che puoi usare durante il gioco (danni, accessori per armi : mirino, lasertag, soppressore, mira in basso).
Ora parliamo noi del GamePlay di 41 Hours
Lo sviluppo spiega nella trama Steam che si sono molto impegnati per i dettagli: “In innumerevoli ore di lavoro, abbiamo cercato di replicare la dinamica dei proiettili, i suoni e la fisica delle 6 armi reali “.
Tutto questo impegno è stato di certo indirizzato a parti non importantissime di gioco, come appunto il gameplay.
Abbiamo un classico sparatutto con movimenti non fluidi, con qualche potere che mischia Crysis con Pokémon, in una grafica letteralmente semplice e priva di dettagli.
Tutto ha inizio aprendo la storia con una narrazione in stile fumetto che ricorda molti titoli che non hanno avuto voglia di creare una storia animata.
Nonostante questo, le prime impressioni sul gioco sono piuttosto positive.
Usando questo interessante metodo di narrazione vieni presentato a Ethan, il protagonista del gioco è con lui la sua triste storia.
Il paesaggio è futuristico e ben ideato, purtroppo non è stato ben costruito, giocai a mille giochi con la stessa struttura grafica… dieci anni fa però!
Man mano che avanzi nel primo capitolo, inizi già a notare gli stessi ambienti che spuntano ancora e ancora.
Affidandoti alle case del villaggio abbandonate per tutti i pacchi sanitari e le munizioni importanti, ti precipiti in ogni casa aspettandoti qualcosa di nuovo.
La storia del gioco è raccontata sotto forma di fumetti, ma ti lancia direttamente nell’azione senza alcuna informazione su ciò che sta realmente accadendo.
La descrizione di Steam è piuttosto scarna per i dettagli, notando solo che il titolo “segue la narrativa di Ethan, uno scienziato maniaco del lavoro in cerca della moglie perduta da tempo“.
La mancanza di contesto è piuttosto frustrante.
Poi i bug!
Mentre usi la bomba a impulsi o la meccanica del wormhole di Lea, le comandi di andare in un’area specifica che è evidenziata in blu se accessibile, in rosso in caso contrario.
Tuttavia, anche se il punto che hai scelto per lei è blu, molto spesso ti dice che non può andarci o che semplicemente se ne va del tutto.
Insomma come GamePlay è un disastro, ma si vede chiaramente che l’idea iniziale non era male, ma non avrei presentato un titolo così com’è davvero.
Reparto audio e grafica
41 Hours fa acqua da tutte le parti, ma se dobbiamo scegliere quale sia lo scolapasta migliore è di certo l’audio.
Musica ed effetti sono ben sviluppati e sono l’unica cosa che mi ha spinto ad avanzare con il gameplay, come successe con Tna Impact per le vecchie console.
Per quanto riguarda il reparto grafico beh sembra un gioco di quelli che definirei poveri, ma vista la longevità del titolo e la strutta non lo è, questo infastidisce.
Come viene detto al 99% degli studenti: ” si vede che hai le capacità ma non le utilizzi!”. Ed è proprio così in questo titolo.
Mancano i dettagli e i nemici vanno a scaglioni di cloni completamente uguali, per non parlare della poca intelligenza di questi bot, i barili di Donkey Kong erano più furbi anche se fatti a schema.
La nostra recensione di 41 Hours
È molto difficile dare un giudizio finale su un’opera che non sembra nemmeno conclusa.
Le armi sono le standard che danno i vari programmi di realizzazione nei pacchetti gratuiti, le animazioni sono pessime e tutto il paesaggio è estremamente noioso.
I colori non sono male, anche se distolgono dalla realtà per la loro luminosità, sono forse l’unico punto che potrei trovare apprezzabile.
La trama è ben studiata ma male presentata, poi non centra assolutamente nulla con il gameplay, che vede un mitra senza mirini che punta a nemici bot dal videogioco arcade anni 90.
Ha molti punti negativi e purtroppo nemmeno con il massimo impegno riusciamo a tirare fuori qualcosa di più da questo gioco.
Ringraziamo per la key di gioco ricevuta e ricordiamo che non influisce mai sul nostro voto finale, volevamo augurare anche allo sviluppo di sfornare qualche titolo a portata dei players attuali.
Ecco un’altra nostra recensione: