Oggi vi parlo della Mary Celeste, una nave che fu trovata alla deriva senza equipaggio, nello Stretto di Gibilterra.
La Mary Celeste era un brigantino mercantile anglo-americano, noto per essere stato trovato il 4 dicembre 1872 nello Stretto di Gibilterra, Oceano Atlantico, senza nessuno a bordo, nonostante l’equipaggio fosse composto da marinai esperti e abili.
La nave era in ottime condizioni idonee alla navigazione e procedeva con le vele alzate, verso lo Stretto di Gibilterra. Era in mare da più di un mese ormai e aveva rifornimenti per altri sei mesi.
La stiva era in gran parte intatta e sulla nave c’erano anche gli effetti personali dell’equipaggio, compresi gli oggetti di valore.
Il personale di bordo non fu mai più visto e la loro scomparsa è ancora oggi considerata uno dei più grandi misteri marittimi di tutti i tempi.
La domanda sul perché l’equipaggio della Mary Celeste sia scomparso, ha alimentato molte speculazioni fino ad oggi.
Le teorie variano dalle cause naturali come maremoti e trombe d’acqua, alle azioni umane ad esempio un attacco dei pirati, fino agli eventi soprannaturali come un coinvolgimento extraterrestre o dei mostri marini.
La storia
Il 7 novembre 1872, su ordine del capitano Benjamin Briggs, un carico di barili di alcol, spedito dalla Meissner Ackermann & Coin, fu caricato sulla nave, salpando da Staten Island, New York, diretto a Genova, in Italia.
Oltre ai sette membri dell’equipaggio, la nave trasportava anche altri due passeggeri, la moglie del capitano e la figlia di due anni. Briggs aveva trascorso la maggior parte della sua vita in mare, avendo capitanato almeno cinque navi.
L’equipaggio in questo viaggio includeva un danese e altri quattro tedeschi, tutti fluenti in inglese, con documenti esemplari che attestavano le loro abilità. Il cuoco e l’aiutante erano americani.
Prima di partire, il capitano Briggs ha incontrato David Morehouse, capitano della nave canadese Dei Gratia.
Giorni dopo, l’equipaggio della Dei Gratia ha individuato una nave apparentemente alla deriva e mentre si avvicinavano, notarono che la nave era la Mary Celeste.
Il capitano Morehouse, incuriosito dal fatto che Mary fosse ancora in quel luogo, decise di osservare la nave. L’equipaggio è giunto alla conclusione che la nave era davvero alla deriva, poiché non c’erano persone né sul ponte, né al timone.
Il personale della Dei Gratia salì a bordo della Mary Celeste, scoprendo che la nave era completamente vuota e piena d’acqua, con una sola delle pompe in funzione.
Gli effetti personali dell’equipaggio erano ancora lì e il carico di 1.701 barili era quasi intatto, infatti nove di questi erano vuoti.
La maggior parte della documentazione relativa alla nave e al viaggio era scomparsa, c’era solamente il giornale di bordo e la bussola era stata distrutta. Oltre a questo, mancava anche l’unica scialuppa di salvataggio della nave.
Risarcimento
L’equipaggio di Dei Gratia portò la Mary Celeste a Gibilterra, dove il tribunale permise il pagamento dell’assicurazione della nave al personale della Dei Gratia, perchè avevano recuperato la nave alla deriva.
Tuttavia, il procuratore generale incaricato delle indagini, Frederick Solly Flood, sospettava che vi fosse stato commesso qualche reato, anche se non riuscì mai a dimostrarlo.
Dopo più di tre mesi, senza trovare prove evidenti di reati che collegassero la Dei Gratia alla Mary Celeste, il pagamento è stato rilasciato, ma l’equipaggio ha ricevuto solo un sesto dei 46.000 dollari di assicurazione, a dimostrazione del fatto che le autorità non erano totalmente convinti dell’innocenza del personale di borbo della Dei Gratia.
Dopo essere stata recuperata, la nave fu utilizzata per molti anni, passando per diversi proprietari. Nel 1885, la Mary Celeste fu intenzionalmente distrutta quando si schiantò al largo delle coste di Haiti, perché il suo ultimo proprietario tentò di frodare la sua assicurazione.
Qua sotto vi lascio alcuni articoli che potrebbero interessarvi.
Seguiteci su Facebook.