Su una spiaggia in Inghilterra, sono state scoperte impronte risalenti a circa 9000 anni fa. Vediamo insieme i dettagli.
A Formby Beach nel Merseyside, in Inghilterra, sono state trovate centinaia di impronte, sia umane che animali, tutte risalenti a periodi compresi tra 9.000 e 1.000 anni.
Da un’analisi dei risultati, gli esperti dimostrano che c’è stato nel tempo, un notevole calo della diversità degli esseri viventi in Gran Bretagna, che in passato era estremamente ampio.
In uno studio pubblicato il 26 settembre sulla rivista Ecology & Evolution, archeologi e geografi dell’Università di Manchester, in Inghilterra, hanno presentato dati che confermano che le zone più ricche di specie, sono più antiche di quanto si pensasse.
In altre parole, nella regione, più si torna al passato, maggiore è la diversità degli esseri viventi.
Ecosistema
Secondo i ricercatori, come riportato dalla Revista Galileo, dopo l’ultima era glaciale, da circa 9.000 a 6.000 anni fa, l’uomo condivideva l’ecosistema con l’uro, una specie bovina estinta, il cervo, il capriolo, il cinghiale, castoro, lupi e linci.
Dalle impronte risulta chiaro che l’ecosistema era condiviso da diversi grandi animali, sia erbivori che predatori. Poi con l’innalzamento del livello del mare e di conseguenza la diminuzione delle superfici territoriali, lo sviluppo delle economie agricole, oltre che della caccia praticata dall’uomo, diverse specie sono progressivamente scomparse.
Alison Burns, esperta e ricercatrice, ha dichiarato:
“I letti di impronte di Formby formano, una delle più grandi concentrazioni conosciute di impronte di vertebrati preistorici al mondo. Questa è la prima volta che un ecosistema di questo tipo, è stato ricostruito dalla sola prova dell’impronta“.
Jamie Woodward, coautore dello studio, evidenzia come la ricerca dimostri che l’innalzamento del livello del mare, può influenzare diversi ecosistemi e di conseguenza, minacciare gli habitat e la biodiversità. “Dobbiamo comprendere meglio questi processi nel passato e nel presente”, ha aggiunto.
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