Molte persone credono che le piramidi siano state costruite con l’aiuto degli alieni, ma questa teoria è stata smentita dagli esperti.
La storia delle piramidi egiziane è avvolta nelle teorie del complotto, di coloro che non credono che siano state costruite da esseri umani. In effetti può sollevare qualche dubbio, in quanto alcuni blocchi potevano pesare fino a dieci tonnellate.
Allo stesso modo, non c’erano macchine computerizzate per fare il “duro lavoro”, ma ciò non ha impedito la costruzione di così tante piramidi.
Per 3800 anni, la Grande Piramide di Giza costruita nel 2560 a.C, è stata considerata l’edificio più alto del mondo. Ha perso il posto solo quando è stata innalzata la Cattedrale di Lincoln in Inghilterra (nel 1300).
Una curiosità sulla piramide, è che, al momento della sua costruzione, la ruota non era ancora stata inventata, quindi gli egizi non avevano l’ausilio di un qualche tipo di veicolo per trasportare i grossi blocchi.
Alcuni credono che il compito sia stato svolto dagli alieni e non dagli umani, ma tutto può essere spiegato per dimostrare che le persone, proprio come noi, erano responsabili di tutta la costruzione.
La prima piramide
La tecnologia che ha dato origine alle piramidi è antichissima e fu inventata dall’architetto Imhotep, che realizzò la piramide più antica di tutte, quella di Djoser (2648 a.C.).
Prima di lei i faraoni venivano seppelliti nelle mastabe, tombe sotterranee coperte da pile rettangolari di blocchi e con pareti inclinate, che continuarono ad essere utilizzate nei millenni dagli egizi non reali.
L’idea di Imhotep, da lui sostenuta nella creazione della prima piramide, era quella di costruire una piccola mastaba sopra una grande, poi una ancora più piccola sopra, creando sei strati. Al termine del processo, il “palazzo” era alto 62 metri e largo 125 metri. La Piramide di Djoser esiste ancora oggi.
L’idea fu copiata dal successore di Djoser Sekhmet (2645 a.C.) e così via. Nel regno di Snephru (2613-2589 a.C.) fu creata un’innovazione: la piramide liscia, come la conosciamo oggi. Un unico muro inclinato è stato realizzato da terra a cima e ricoperto di calcare levigato, conferendogli un aspetto bianco scintillante.
Quella parte, però, negli anni è crollata, lasciando solo lo “scheletro”, come si può vedere oggi.
Snefru amava così tanto le piramidi che ne fece almeno tre. Come esattamente sono stati costruite non mai stato annotato, ma ci sono alcuni suggerimenti. L’idea più accreditata è che le pietre utilizzate nelle piramidi, fossero prelevate dalle cave e trascinate nei cantieri (che di solito non erano così lontani dalle cave).
La parte più intrigante del processo di costruzione delle piramidi, è il modo in cui venivano trascinate le grandi pietre, poiché non c’era un veicolo su ruote per trasportarle.
Rampe di sabbia
Un indizio lasciato qualche secolo dopo la creazione delle prime piramidi, può rispondere a tutti i dubbi: la tomba del governatore Djehutihotep (1900 a.C.) mostra una statua colossale trascinata da 172 operai. Davanti al cammino, alcuni di loro lanciavano dell’acqua per facilitare lo scivolamento.
L’archeologo sperimentale Denys Allen Stocks, ha calcolato che sarebbero necessari solo otto lavoratori per tirare un blocco medio di 2,5 tonnellate con una slitta di legno. Un’altra curiosità è il modo in cui le pietre estratte dalle cave, venivano issate a più di 100 metri di altezza.
Già nel I secolo a.C. lo storico Diodoro Sículo, credeva di avere la risposta: rampe di sabbia. La forma esatta di queste, sia che fossero diritte oa zig-zag attorno alla piramide, è ancora aperta all’interpretazione.
Le due modalità potrebbero essere state incorporate, il che rappresenta una particolarità di coloro che hanno costruito ciascuna delle piramidi.
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