Jake Sully : Davanti a noi c’era Pandora. Uno cresce sentendone parlare, ma non avevo mai immaginato che ci sarei andato.
Il pianeta immaginario di Avatar, Pandora, potrebbe essere situato nella costellazione di Alpha Centauri.
La sua presenza in un sistema stellare così vicino alla Terra, a soli 4 anni luce di distanza, rende l’impresa di raggiungerlo meno impossibile di quanto si potesse pensare.
Scienziati dell’Università della California hanno confermato l’idea di James Cameron, che 15 anni fa collocò Pandora intorno a un pianeta simile alla Terra in Alpha Centauri, grazie a modelli al computer.
La vita extraterrestre potrebbe essere più probabile su esolune, o i satelliti di giganti gassosi, come Pandora.
Queste esolune grandi abbastanza da avere una superficie liquida e un’atmosfera sono comuni nell’universo.
Ad esempio, Titano, la luna di Saturno, assomiglia alla Terra con un’atmosfera densa e l’oceano coperto di ghiaccio di Europa potrebbe ospitare la vita. Gli astrofisici hanno trovato oltre 400 esopianeti di dimensioni simili a Giove o Saturno quest’anno, che potrebbero essere la sede di esolune.
Il capo esperta del Centro astrofisico, Lisa Kaltenegger, prevede che se esistono mondi come Pandora, saranno scoperti entro i prossimi 10 anni grazie a telescopi orbitali avanzati.
La zona intorno ad Alpha Centauri, con stelle simili al Sole, è una delle aree più promettenti per la scoperta.
L’ambientazione di Avatar è nel 2145 e se l’umanità fosse a conoscenza della vita su Pandora in quel momento, sarebbe in grado di raggiungerla?
La tecnologia di viaggio spaziale è in continua evoluzione e ha già fatto passi da gigante negli ultimi anni.
Il veicolo spaziale Voyager 1 è stato in grado di raggiungere la velocità di 17 km/s, ma per raggiungere Alpha Centauri a quella velocità ci vorrebbero 74.000 anni.
Ci sono anche propulsori ionici sofisticati che potrebbero aumentare la velocità, come ad esempio il viaggio a Marte che potrebbe essere raggiunto in 39 giorni.
Inoltre, agenzie governative come la DARPA americana hanno lavorato a progetti come Orion, che utilizza esplosioni nucleari per generare spinta, e Daedalus, che utilizza la fusione termonucleare come fonte di energia.
Queste tecnologie potrebbero consentire viaggi all’interno del sistema solare a velocità elevate.
Tuttavia, per raggiungere Pandora, ci vorrebbero ancora decenni a una velocità di 30.000 km/s.
Un’altra possibile soluzione potrebbe essere l’utilizzo di antimateria come carburante per i viaggi spaziali.
L’antimateria produce enormi quantità di energia quando viene distrutta dalla materia, ma la produzione di anche solo un grammo di antimateria richiederebbe milioni di anni con la tecnologia attuale.
Secondo il fisico James Bickford del Draper Laboratory di Cambridge, Massachusetts, l’antimateria potrebbe essere raccolta lanciando una trappola elettromagnetica al di fuori dell’orbita di Giove.
L’idea di Jia Liu, fisico della New York University, è quella di utilizzare la materia oscura per alimentare un veicolo spaziale.
Liu afferma che i neutralini che compongono la materia oscura sono principalmente antiparticelle che rilasciano un’enorme quantità di energia quando si annichilano. Il suo progetto prevede la creazione di camere cellulari per raccogliere la materia oscura lungo il percorso.
Nel frattempo, Louis Crane e Shawn Westmoreland della Manhattan State University vogliono “imbrigliare” le informazioni presenti in un buco nero. I ricercatori affermano che tale esotismo è teoricamente possibile, anche se non semplice da attuare.
Crane ha dimostrato negli anni ’70 che i buchi neri non sono assolutamente neri e possono “evaporare”. Questo flusso di particelle subatomiche può essere utilizzato per accelerare i veicoli spaziali, secondo i calcoli effettuati dall’Università del Kansas.
Crane sostiene che un buco nero alimentato da un laser gamma alimentato da pannelli solari potrebbe essere utilizzato per questo scopo. I ricercatori ritengono che entro i prossimi 100-200 anni questa tecnica potrà essere messa in pratica e potrà essere utilizzata anche da eventuali alieni.
Secondo Donovan Rossetto
Come esperto ufologo, sono entusiasta delle recenti proposte e progetti degli scienziati americani per raggiungere velocità elevatissime e viaggiare nello spazio.
Questo potrebbe aprire la strada alla possibilità di scoprire la vita extraterrestre e di esplorare nuovi mondi.
Tuttavia, come ufologo, sono anche cauto e attendo di vedere come queste teorie si evolveranno e se verranno messe in pratica con successo.
Spero che questi progetti continuino a essere sviluppati e che ci portino sempre più vicino a scoprire i misteri dell’universo.