Little Orpheus: la recensione del Cartel

Molto meno di quello che ti aspetteresti!

Little Orpheus non è un gioco molto misterioso e fin dalle prime battute consegna al giocatore un universo narrativo ricco di richiami alla fantascienza classica e ai romanzi di avventura, con omaggi espliciti (dichiarati dagli stessi sviluppatori) al lavoro di Ray Harryhausen, tra i pionieri della tecnica stop motion applicata al cinema, grazie alla quale riuscì a dare vita a creature mostruose in grado di muoversi in modo convincente sul grande schermo.

Il titolo si propone come un platform molto canonico, che fa della direzione artistica e del continuo richiamo alla fantascienza avventurosa, dovrebbe essere il suo punto forte.

Come accennato in apertura, il background narrativo di Little Orpheus pesca a piene mani dalle opere di autori quali Jules Verne e H. G. Wells, e ricorda, a livello di gameplay, platform old school quali Another World, Flashback e Prince of Persia, e titoli più recenti come The Way, Little Nightmares e Max: The Curse of Brotherhood.

Lo spazio per i convenevoli è decisamente ridotto e dall’avvio di una nuova partita al primo approccio con il gameplay passeranno poco più di una manciata di secondi.

Controller alla mano, il gioco risulta subito noioso, seppur caratterizzato da comandi estremamente semplici.

Little Orpheus è un gioco piatto e ripetitivo, che non offre alcuna sfida significativa ai giocatori in cerca di un’esperienza impegnativa.

Nonostante la sua storia intrigante e il mondo immaginario variegato, il gameplay è eccessivamente semplice e ridondante, limitandosi a una serie di azioni estremamente limitate che non richiedono alcuna abilità particolare.

Little Orpheus su Steam

Inoltre, la mancanza di bivi e percorsi alternativi rende il gioco piatto e poco rigiocabile.
Anche se la direzione artistica e la colonna sonora sono ben curate, non riescono a salvare il gioco dalla noia.
In definitiva, Little Orpheus non è altro che una deludente e poco ispirata aggiunta al genere dei platform.

Inoltre, il gioco soffre di alcuni problemi tecnici evidenti, tra cui l’aliasing accentuato e le texture di bassa qualità in alcuni livelli, che distruggono l’immersione del giocatore.
Anche i comandi sono a volte imprecisi, causando frustrazione durante la giocabilità.

La durata del gioco è anche estremamente breve, con soli quattro ore per completare l’avventura principale.
Senza alcuna battaglia contro i boss o confronto con gli avversari, la progressione è timida e monotona.

Inoltre, il level design non offre sfide impegnative o divertenti, ma si limita a una semplice corsa dal punto A al punto B.

In sintesi, Little Orpheus è un gioco piatto, ripetitivo e noioso, che manca di sfida e di ispirazione, e non vale il tempo e il denaro investiti.

In sintesi, non possiamo raccomandare Little Orpheus. Nonostante l’attraente direzione artistica e il world building intrigante, il gioco soffre di una mancanza di ispirazione, di una giocabilità troppo semplice e ripetitiva e di problemi tecnici evidenti.

La mancanza di sfide impegnative e di guizzi nel level design rende l’esperienza piatta e noiosa.
Ecco il nostro voto finale:

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