Dal Romanzo di H.G. Wells alla Realtà: Riflessioni sull’Aumento degli Avvistamenti UFO
Il romanzo “La guerra dei mondi” di HG Wells, ricco di immagini marziane tricipiti e fiumi invasi da bizzarre erbacce rosse, ha lasciato un segno indelebile nel panorama della fantascienza e negli archetipi dell’invasione aliena.
Quest’opera, tradotta e adattata in ogni possibile forma di media, ha delineato una visione tanto apocalittica quanto affascinante di un attacco da parte di esseri di un altro pianeta.
Di fronte a una realtà in cui l’avvistamento di oggetti volanti non identificati è sempre più frequente, è forse il momento di guardare a queste storie non più come semplice fantascienza, ma come possibili presagi di un futuro imminente.
La storia di Jorge A. Arteaga, pilota di un aereo Cessna T303 Crusader, che ha incontrato un UFO sul cielo di Antioquia, in Colombia, alimenta ancora di più questa tesi. Secondo il suo racconto, l’oggetto misterioso, rilevato tra Medellín e Santa Fe, non era un pallone, un drone o un aereo conosciuto. Questo avvistamento, confermato autentico, ha mostrato un comportamento di volo non riconducibile a nessuna tecnologia terrestre nota. Di fronte a tali evidenze, sarebbe più che razionale considerare l’ipotesi di una origine extraterrestre.
Oggi, con l’evoluzione tecnologica e le nuove scoperte scientifiche, non possiamo più ignorare l’idea che non siamo soli nell’universo. Progetti come SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) lavorano incessantemente alla ricerca di segnali di vita extraterrestre, e ogni nuovo avvistamento di UFO rappresenta un altro tassello verso la conferma di questa realtà.
Se consideriamo l’infinità dell’universo e la sua incomprensibile età, sarebbe presuntuoso, se non addirittura arrogante, pensare che la vita, come la conosciamo, sia un’eccezione e non la regola. In effetti, non sarebbe strano se un giorno l’invasione aliena descritta da Wells diventasse realtà.
Quindi, mentre ci prepariamo ad accogliere l’inevitabile – l’esistenza di vita extraterrestre e la possibilità di un contatto ravvicinato – gli avvistamenti di UFO come quello di Arteaga ci forniscono ulteriori prove di questa imminente realtà.
Arteaga ha riconosciuto di essere rimasto sorpreso durante l’incontro, insistendo sul fatto che l’oggetto non era un pallone, né un drone, né alcun oggetto a lui noto.
“Era a 12.500 piedi, la temperatura sopra è di circa 5 gradi. E sono onesto, un pallone solare a quel punto non credo ci arriverà e un pallone ad elio, il pallone ad elio è meno denso dell’aria. Ma per raggiungere i 12.500 piedi, guarda che non c’è traccia, non c’è niente, nemmeno un pallone ad elio, nemmeno lassù “
disse il pilota.
Con ogni nuovo avvistamento, con ogni nuova scoperta, ci avviciniamo sempre più alla verità che, in effetti, non siamo soli nell’universo.