“John Wick 4”, l’ultimo film della serie omonima con Keanu Reeves, chiude con una salva di colpi e combattimenti che non risparmia nemmeno un attimo di respiro.
Dal primo all’ultimo minuto, il film è un tour de force di azione spietata, talvolta al punto di diventare quasi stancante. Tuttavia, è la trama sottile e le interpretazioni straordinarie degli attori che tengono gli spettatori incollati allo schermo.
La narrazione prende una piega emotiva quando a metà del film John Wick (interpretato da Keanu Reeves) dice al suo ambivalente amico/nemico Winston (Ian McShane) di iscrivere “Un marito amorevole” sulla sua lapide.
Questa scelta di parole svela una faccetta più dolce e umana di Wick, che aggiunge profondità e gravità alla sua figura di assassino letale.
La tensione raggiunge il suo apice nello scontro finale con Caine, magistralmente interpretato da Donnie Yen. In un tripudio di azione, Wick riesce a sconfiggere il suo avversario, ottenendo la sua libertà e assicurando la stessa per la figlia di Caine. Contemporaneamente, Winston riesce a riprendere possesso dei suoi averi e viene reintegrato nell’associazione.
Tuttavia, la vittoria è agridolce. Stremato, Wick si accascia, chiedendo a Winston di “portarlo a casa”, prima di crollare sulle scale.
Questa immagine di Wick, vulnerabile e provato, contrappone in modo stridente con la sua immagine precedente di un combattente indistruttibile.
La scena finale vede Winston e Bowery King (interpretato da Laurence Fishburne, che ha precedentemente collaborato con Reeves in “Matrix”) davanti alla lapide di Wick, su cui è incisa l’epigrafe “Un marito amorevole”.
Discutono su quale sia la destinazione finale di Wick – paradiso o inferno – prima di concludere con una risata e l’osservazione ambigua “E chi può dirlo”.
Lasciare la questione aperta suggerisce che forse non abbiamo ancora ascoltato tutta la storia di Wick.
Questo dubbio, insieme al riso finale, mantiene una certa leggerezza nonostante il tema drammatico, dando spazio a una potenziale continuazione della saga o, quantomeno, lasciando lo spettatore con un senso di mistero irrisolto.
Questa teoria viene ulteriormente rafforzata dal fatto che Caine, noto per la sua mira infallibile, avrebbe potuto uccidere Wick se avesse voluto.
La sua assenza al funerale nella scena finale alimenta l’ipotesi che Wick potrebbe essere ancora vivo, nascosto in qualche luogo sicuro. E se ciò è vero, allora la saga di John Wick potrebbe ancora non essere finita.
E voi, cari lettori, cosa ne pensate di questa interpretazione del finale di “John Wick 4”? Ritenete che il personaggio di Wick sia davvero deceduto o, come la nostra teoria suggerisce, potrebbe essere ancora vivo, nascosto da qualche parte e pronto per una possibile nuova avventura? Credete che il finale ambiguo lasci spazio a una futura continuazione della saga? Saremmo lieti di sentire le vostre opinioni e teorie in merito.
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Per me non lo è. Nella scena in cui ridono a seguito della questione paradiso inferno, il cane si gira, come se avesse visto qualcuno. Quel qualcuno è John wick