Una valutazione critica del nuovo visore per la realtà aumentata di Apple
Il mondo è in fermento per l’ultima novità proveniente da Cupertino: Apple Vision Pro, il nuovissimo visore per la realtà aumentata di Apple.
Questo dispositivo promette di offrire un’esperienza futuristica, di quelle che si vedono soltanto nei film di fantascienza. Ma, ciò che molti sembrano trascurare in mezzo a tutto questo entusiasmo, è che queste ‘rivoluzioni tecnologiche’ esistono da molto tempo.
Non fraintendetemi, non sto negando l’importanza della realtà aumentata né sminuendo i progressi che sono stati fatti in questo campo. Tuttavia, è fondamentale non lasciarsi accecare dall’ignoranza e riconoscere che molte delle caratteristiche tanto osannate dell’Apple Vision Pro non sono affatto nuove.
Prendiamo ad esempio Pokémon Go, il popolare gioco mobile di Niantic. Grazie alla realtà aumentata, permette di vedere e interagire con i Pokémon nel mondo reale, attraverso lo schermo del nostro smartphone. E che dire di EyePet, lanciato da Sony per PlayStation 3, che ha permesso a una scimmietta virtuale di far parte dei nostri salotti, rispondendo ai nostri movimenti come se fosse davvero lì?
Anche la console portatile PS Vita di Sony ha proposto esperienze di realtà aumentata, permettendo di vivere avventure virtuali nei nostri ambienti domestici. Recentemente, Nintendo Switch ha introdotto la possibilità di guidare kart virtuali di Mario Kart in percorsi reali, progettati secondo le nostre preferenze, nel comfort del nostro salotto.
E se non bastasse, ci sono già sul mercato occhiali di realtà aumentata, accessibili a prezzi molto più ragionevoli.
Pensate ai Google Glass, o agli Oculus Meta Quest di Zuckerberg. Quest’ultimo non solo offre esperienze di realtà aumentata, ma permette anche di accedere a universi virtuali e di interagire con essi attraverso gesti, voce e sguardo.
Di fronte a questi precedenti, è lecito chiedersi: cosa offre veramente di nuovo Apple Vision Pro? E perché dovremmo spendere 4000 dollari per un dispositivo che sembra fare le stesse cose di prodotti già disponibili, e a un costo molto inferiore?
L’innovazione è un pilastro della tecnologia, ma dovrebbe anche essere accessibile e ragionevole.
L’Apple Vision Pro sembra più un tentativo di vendere il vecchio sotto nuove spoglie, con un prezzo eccessivo. In questo senso, risulta difficile non considerare questa mossa come un insulto per i consumatori.
In conclusione, non importa quanto sia elegante il design o quante promesse futuriste faccia Apple: il nuovo Apple Vision Pro non è una rivoluzione, è semplicemente un esempio di come la retorica del marketing possa distorcere la realtà.