Nel vasto e colorato universo dei fumetti e delle graphic novel, i supereroi si distinguono per i loro poteri straordinari, alcuni dei quali sfidano le leggi della fisica come le conosciamo.!
Fra questi, due capacità spiccano per la loro notevole utilità e complessità: l’invisibilità e il teletrasporto.
Questo articolo esplorerà come questi poteri vengono rappresentati in diversi fumetti e serie televisive, mettendo in particolare evidenza come funziona la traslazione degli abiti durante l’uso di tali abilità.
Nell’universo dei supereroi, l’invisibilità è un potere molto diffuso, detenuto da personaggi come Invisible Woman dei Fantastici Quattro e Martian Manhunter della Justice League.
Generalmente, quando questi personaggi diventano invisibili, anche i loro abiti scompaiono alla vista.
Ciò è spiegabile attraverso l’ipotesi che l’abilità si estenda oltre il corpo fisico del supereroe, influenzando anche oggetti strettamente in contatto con la pelle, come gli abiti.
È un comodo escamotage narrativo, poiché evita situazioni potenzialmente imbarazzanti o ridicole, come un supereroe invisibile con abiti visibili che vaga in giro.
Tuttavia, non tutte le storie seguono questa logica.
Un esempio interessante è rappresentato da “The Boys”, serie di fumetti poi trasposta in serie televisiva.
Qui, il personaggio di Translucent deve spogliarsi per diventare completamente invisibile, poiché il suo potere non si estende agli oggetti che indossa. Questo elemento aggiunge una componente di realismo e vulnerabilità al personaggio, poiché deve trovare un luogo sicuro dove lasciare i suoi vestiti prima di sparire completamente.
Il teletrasporto, altra abilità molto comune, segue regole simili.
Prendiamo ad esempio il Numero Cinque della serie “The Umbrella Academy”.
Quando si teletrasporta, non c’è bisogno che si spogli.
I suoi abiti e qualsiasi oggetto strettamente in contatto con lui viaggiano attraverso lo spazio-tempo. Questo meccanismo, simile a quello dell’invisibilità, serve a rendere la narrazione più fluida e meno problematica.
Una delle costanti più curiose e divertenti nell’universo dei fumetti è la persistenza dei pantaloni di Hulk.
Bruce Banner, un fisico di statura e corporatura media, si trasforma nel gigantesco Hulk in seguito a forti stress emotivi.
Nonostante l’incremento colossale di dimensioni e massa muscolare, i suoi pantaloni sembrano resistere miracolosamente, strappandosi solo fino ad un certo punto ma mai completamente.
Come possiamo spiegare questo fenomeno apparentemente inspiegabile? Uno potrebbe argomentare che si tratta di un esempio di “Comic Book Logic” o “Superhero Physics”, termini usati per descrivere fenomeni nel mondo dei fumetti che non seguono le leggi della fisica come le conosciamo.
Questi fenomeni servono a rendere la trama più semplice, evitando imbarazzanti dettagli o complicazioni.
Nel caso specifico di Hulk, mantenere i pantaloni intatti ha due scopi principali. In primo luogo, serve a conservare la decenza del personaggio, evitando la nudità esplicita. In secondo luogo, crea un elemento visivo immediatamente riconoscibile.
L’immagine di Hulk con i pantaloni strappati è diventata iconica nel corso degli anni, contribuendo a definire il personaggio e a distinguersi rispetto agli altri supereroi.
Nonostante la mancanza di realismo, la tenuta dei pantaloni di Hulk è dunque un elemento fondamentale per la costruzione del personaggio e della sua immagine.