Oggi parliamo del sito archeologico di Nan Madol, in Micronesia, il quale si suppone sia stato costruito con una tecnologia aliena.
L’enigmatico sito di Nan Madol, situato sulla remota isola di Pohnpei nel Pacifico, cattura da tempo l’immaginazione di archeologi, storici e avventurieri. In questo articolo approfondiamo i misteri che circondano Nan Madol, un’antica meraviglia costituita da enormi strutture in pietra costruite su più di 100 isolotti artificiali.
La domanda che persiste da secoli, è se la costruzione di Nan Madol abbia comportato aiuti extraterrestri attraverso una tecnologia avanzata.
La caratteristica più sorprendente di Nan Madol, sono le colossali pietre di basalto che costituiscono le sue fondamenta. Una di queste pietre, misurata abilmente dal dottor Henry Burton, un ingegnere strutturale, ha un peso stimato sbalorditivo di circa 54 tonnellate. Queste enormi pietre, sollevano la questione di come siano state trasportate e posizionate con precisione.
Ciò che contraddistingue Nan Madol è la leggenda locale della levitazione, tramandata di generazione in generazione dagli abitanti di Pohnpei. Secondo queste tradizioni, le enormi pietre non furono spostate con mezzi convenzionali, ma piuttosto volarono sul posto, manipolate da misteriosi visitatori scesi dal cielo.
Per decenni, importanti archeologi hanno lottato per determinare l’origine del basalto utilizzato nella costruzione di Nan Madol. Tuttavia, ricerche recenti indicano un affioramento vulcanico chiamato Pwisehn Malek, situato a 40 chilometri a nord-est di Nan Madol.
Ciò che sconcerta i ricercatori è che il basalto sembra essere stato estratto dalla parte più inaccessibile della montagna: la vetta. Le leggende locali parlano di un “uccello gigante” che trasportava queste pietre colossali, anche se non esistono veri e propri uccelli giganti. Questo aspetto intrigante, indica la possibilità che si tratti di tecnologie potenzialmente fornite da esseri extraterrestri.
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