Nonostante le critiche affrontate nella prima udienza, il deputato del governo messicano Sergio Gutiérrez, annuncia alla Camera una seconda, riguardante gli UFO.
Il mondo sta assistendo a una “rivoluzione” nel modo in cui i governi e le società affrontano i fenomeni aerei anomali non identificati (UAP), più comunemente noti come UFO (oggetti volanti non identificati).
In Messico questo tema, ha recentemente guadagnato importanza con le discussioni sulla possibile modifica della Legge sulla Protezione dello Spazio Aereo. L’obiettivo principale di questo cambiamento sarebbe il riconoscimento ufficiale dell’esistenza degli UAP, aprendo la strada a un’indagine più seria e aperta su questo intrigante fenomeno.
Il 12 settembre 2023, il Congresso dell’Unione del Messico ha tenuto un’udienza storica che ha attirato l’attenzione internazionale. Tuttavia, l’importanza dell’evento è stata offuscata da una controversa presentazione delle “mummie aliene”.
Questa è stata prontamente screditata dalle organizzazioni culturali in Perù, che hanno affermato che le presunte mummie erano state illegalmente rimosse dal paese. Questa controversia iniziale, ha gettato un’ombra su quella che avrebbe potuto essere un’importante pietra miliare nello studio degli UAP.
Nonostante le critiche e le sfide affrontate nella prima udienza, il deputato federale Sergio Gutiérrez Luna ha annunciato che ci sarà una seconda udienza, dedicata alla regolamentazione degli UAP alla Camera dei Deputati.
Data non ancora stabilita
Nella sua dichiarazione, ha affermato che sta pianificando l’evento in collaborazione con Jaime Maussan, una figura ben nota nella comunità UFO.
La data esatta però, non è stata ancora rivelata e questo genera speculazioni e incertezze tra chi segue da vicino la vicenda. Molti nella comunità UFO considerarono la prima udienza un’occasione mancata, mentre altri sospettano che possa essere stato un esercizio di disinformazione.
Alcuni credono che lo scopo fosse quello di distogliere l’attenzione dalle recenti rivelazioni del Congresso degli Stati Uniti, su possibili “materiali biologici non umani” recuperati da navicelle spaziali, precipitate recentemente sulla Terra. Questa sfiducia evidenzia la necessità di trasparenza e credibilità in tali indagini.
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