Nel mondo delle corse automobilistiche, il successo è spesso misurato non solo in termini di trofei e titoli, ma anche attraverso il rispetto e l’ammirazione dei colleghi e del pubblico.
Saetta McQueen, protagonista del celebre film d’animazione “Cars” della Pixar, inizia il suo viaggio come una stella delle corse, ma con un carattere fortemente egocentrico. La sua natura auto-centrica viene messa in evidenza da una delle figure più sagge del film, Doc Hudson, che lo accusa di pensare solo a se stesso.
Doc Hudson, un ex campione delle corse con un passato glorioso, vede in Saetta una figura riflessa dei suoi stessi errori passati. La sua critica a Saetta non è solo un rimprovero, ma piuttosto una lezione di vita, un monito a guardare oltre la superficie scintillante dei trofei e dei riflettori. Il commento di Hudson, “Tu non pensi a nient’altro che a te stesso”, riecheggia come un campanello d’allarme per Saetta, spingendolo a riflettere sul suo percorso personale e professionale.
La narrazione del film mette in luce come l’atteggiamento di Saetta, focalizzato esclusivamente sul proprio successo e sulle proprie esigenze, lo isoli dai suoi colleghi e dai potenziali amici. Questa solitudine auto-imposta diventa una gabbia dorata, in cui Saetta si ritrova imprigionato dal suo stesso ego. La sua incapacità iniziale di vedere oltre il proprio naso mette in luce un aspetto spesso trascurato nel mondo dello sport e del successo: l’importanza dell’umiltà e della comunità.
La crescita personale di Saetta nel corso del film è notevole. Egli impara a valore dell’amicizia, della comunità e della gratitudine, sfatando l’idea che per avere successo si debba per forza essere centrati su se stessi. Tuttavia, il suo percorso inizia con un’amara realizzazione: essere un campione non è solo questione di velocità e vittorie, ma anche di carattere e integrità.
In conclusione, la figura di Saetta McQueen in “Cars” ci insegna una lezione preziosa. Sebbene possa essere facile lasciarsi trascinare dall’egoismo in un mondo competitivo, è l’umiltà e il senso di comunità che veramente definiscono un campione, sia in pista che nella vita.