Rievocare i vecchi tempi con i giochi di mistero di Nancy Drew per Windows è come aprire un baule di ricordi.
Questi titoli, un tempo pilastri del genere, combinavano l’arte dell’indagine con il brivido della scoperta, lasciando i giocatori a immergersi in un mondo di enigmi e sospetti. È naturale cercare quel livello di coinvolgimento in ogni nuova avventura misteriosa a cui ci si dedica. Nonostante molti giochi moderni del genere tentino di ricreare questa magia, spesso si dimostrano meno avvincenti, fino a “This Bed We Made”.
“This Bed We Made” si distingue come un titolo enigmatico in terza persona, frutto della creatività di Lowbirth Games. Il gioco ha debuttato per PlayStation 5 e PC il 1° novembre 2023, promettendo di estendere la sua ombra intrigante anche su Xbox Series X|S e PlayStation 4 il 13 dicembre dello stesso anno. La versione esaminata in questa recensione è quella per PS5, una scelta che permette di valutare appieno le capacità tecniche e narrative offerte dalla piattaforma.
“This Bed We Made” si snoda attraverso la giornata di Sophie, una cameriera negli anni ’50, nell’ambiente raffinato del Clarington Hotel. Il suo compito quotidiano è quello di mantenere in ordine il quinto piano dell’hotel, una routine che si trasforma in un viaggio inaspettato quando Sophie scopre delle fotografie di se stessa in una delle stanze degli ospiti. Questo particolare, apparentemente insignificante, scatena una serie di indagini per scoprire la rete di connessioni che lega gli ospiti del piano.
La struttura narrativa di “This Bed We Made” si rivela complessa, presentando vari misteri che si intrecciano e si sovrappongono in modo inaspettato. Nonostante l’apparenza di un classico mistero di omicidio, il gioco offre un intreccio di vicende che si amalgamano armoniosamente, mantenendo il giocatore incollato alla storia. Lowbirth Games ha intenzionalmente adottato un approccio multi-storia, come evidenziato sia nella descrizione del gioco che nelle dichiarazioni del team di sviluppo. Questa scelta riflette un interesse nel sondare una varietà di temi, arricchendo l’esperienza di gioco.
La storia di “This Bed We Made” cattura l’attenzione del giocatore con la sua brevità e i suoi colpi di scena imprevisti. Ogni personaggio incontrato nel gioco è dotato di una personalità distinta e di motivazioni profonde, rendendoli credibili e coinvolgenti. L’interazione con questi personaggi e la scoperta delle loro vite personali intensifica l’interesse per gli sviluppi narrativi. Questa immersione nella trama e nei personaggi ha contribuito a rendere il gioco particolarmente apprezzato, nonostante abbia portato alla luce alcune criticità.
La prima critica riguarda la rappresentazione dei personaggi in “This Bed We Made” da parte di Lowbirth Games. Il gioco adotta un approccio unico nel presentare molti dei suoi personaggi: essi esistono principalmente come immagini nel diario di Sophie o come fotografie sparse per l’hotel, anziché essere modelli tridimensionali interattivi. Questa scelta stilistica, sebbene comprensibile in considerazione delle risorse limitate di uno studio indipendente, potrebbe attenuare l’impatto emotivo e la connessione con i personaggi. È ragionevole aspettarsi, in un gioco la cui trama ruota attorno a figure chiave, di poter interagire direttamente con questi personaggi almeno una volta, per rafforzare il coinvolgimento narrativo.
Inoltre, anche il personale dell’hotel viene presentato in maniera indiretta: le loro voci si odono dietro le porte chiuse o si leggono nei biglietti lasciati in giro. Sophie stessa narra aneddoti su di loro, ma non si ha mai l’opportunità di vederli. Questa scelta di design può sembrare in contrasto con l’ambientazione di un hotel di grandi dimensioni, dove ci si aspetterebbe un maggiore dinamismo e presenza umana.
La seconda critica si concentra sul finale del gioco. Questo sembra essere sia una conseguenza diretta della mancata interazione con alcuni personaggi chiave, sia una reazione alla rapida conclusione della storia e alla mancanza di controllo percettibile sulle dinamiche finali. Un finale affrettato può lasciare il giocatore con una sensazione di incompletezza, soprattutto in un gioco dove la narrazione e l’interazione con i personaggi sono elementi centrali.
Queste considerazioni mettono in luce le sfide che gli sviluppatori indipendenti devono affrontare nel bilanciare le risorse disponibili con le aspettative narrative e di gameplay. Tuttavia, è importante notare che tali scelte stilistiche e narrative possono anche essere viste come tentativi creativi di superare limiti tecnici e di bilancio.
La presenza di blocchi e segnali che limitano l’accesso a certe aree dell’hotel. Questo design può risultare frustrante, in quanto restringe l’esplorazione e può dare l’impressione di un ambiente di gioco artificiosamente limitato. In un titolo che si basa sulla scoperta e sull’indagine, la libertà di esplorare e interagire con l’ambiente circostante è fondamentale per mantenere l’immersione e la coerenza narrativa. Trovare costantemente aree inaccessibili può compromettere questa sensazione, rendendo l’hotel meno realistico e riducendo la profondità del mondo di gioco.
Secondo, la questione della lingua e della localizzazione. La mancanza di sottotitoli in italiano per un gioco che richiede una notevole quantità di lettura può rappresentare un ostacolo significativo per i giocatori italiani. La narrativa di “This Bed We Made”, essendo fortemente incentrata sui testi, diventa meno accessibile a chi non padroneggia l’inglese. Questo limite nella localizzazione può escludere una parte del pubblico e ridurre l’impatto del gioco nel mercato italiano. In un’epoca in cui la localizzazione multilingue è diventata uno standard per molti titoli, questa carenza è particolarmente evidente.
Entrambi questi problemi evidenziano l’importanza dell’accessibilità e della libertà di esplorazione in un gioco di narrazione e mistero. Sono aspetti cruciali che possono influenzare notevolmente la ricezione e l’apprezzamento del gioco da parte del pubblico.
Parliamo ora del gameplay nonostante tutto
This Bed We Made introduce un gameplay innovativo e ben contestualizzato, centrato sull’esperienza quotidiana di una domestica. Il giocatore, nei panni di Sophie, è responsabile della manutenzione delle stanze al quinto piano dell’hotel, un compito che include attività come rifare i letti, pulire i bagni, raccogliere la spazzatura e analizzare gli oggetti personali degli ospiti. Questa meccanica di gameplay non solo si adatta perfettamente all’ambientazione, ma aggiunge anche un livello di autenticità e coinvolgimento al gioco.
Il gioco si distingue per la sua capacità di fornire feedback immediato sulle azioni del giocatore attraverso il personaggio di Linda, la governante dell’hotel. Questo aspetto è particolarmente interessante, in quanto il finale del gioco è influenzato dalla qualità e dal modo in cui il giocatore svolge i compiti di pulizia in ogni stanza.
Oltre agli aspetti di simulazione domestica, “This Bed We Made” immerge il giocatore nel ruolo di un detective amatoriale. Sophie, la protagonista, esprime la sua naturale curiosità attraverso l’esplorazione e l’interazione con l’ambiente circostante. I puzzle presenti nel gioco variano in difficoltà e tipo, spaziando dalla decodifica di indizi alla risoluzione di enigmi, offrendo così un’esperienza di gioco diversificata.
Una caratteristica notevole del gioco è la possibilità di scegliere un alleato, Beth o Andrew, che assiste il giocatore nella risoluzione dei puzzle e nelle interazioni. Questa scelta non solo influisce sul progresso nella narrazione, ma apre anche la strada a potenziali storie d’amore.
Il diario di Sophie rappresenta un altro elemento qualitativo del gioco, fungendo da raccolta di tutti gli indizi raccolti, del retroscena dei personaggi e di una panoramica generale della trama. Questa funzione di qualità della vita (QOL) è un utile riferimento per il giocatore e arricchisce l’esperienza complessiva.
“This Bed We Made” si rivela un titolo accattivante per gli appassionati di giochi calmi e misteriosi.
La sua atmosfera riflessiva, unita a una narrazione coinvolgente e a puzzle stimolanti, lo rende un’esperienza unica nel suo genere. Tuttavia, il suo appeal è potenzialmente limitato a un pubblico specifico. La mancanza di traduzione in diverse lingue e le restrizioni nell’esplorazione dell’hotel possono ridurre l’attrattiva del gioco per un pubblico più ampio. Nonostante ciò, la possibilità di giocarlo in streaming, con il pubblico che partecipa attivamente attraverso commenti e suggerimenti, potrebbe aggiungere un ulteriore livello di coinvolgimento.