Nell’ormai intricato scandalo del panettone che coinvolge Chiara Ferragni, emerge un ulteriore elemento controverso.
Recentemente, la Ferragni ha pubblicato un video di scuse in risposta alle accuse relative alla destinazione dei proventi delle vendite dei suoi pandori. Tuttavia, questo video di scuse è ora oggetto di nuove accuse: pare infatti che sia sorprendentemente simile a un video pubblicato due giorni prima da un’attivista palestinese.
L’attivista in questione è Salma Sahwa. Nel suo video, Sahwa affronta temi legati alla situazione nella Striscia di Gaza, ma ciò che ha colpito gli osservatori è la sorprendente somiglianza nella presentazione dei due video. I dettagli sono straordinariamente paralleli: dai capelli legati di Sahwa, che rispecchiano quelli di Ferragni, al costume e all’inquadratura di fronte alla telecamera, ogni aspetto sembra essere stato replicato.
Mentre Salma Sahwa parla di questioni di rilevanza politica e sociale, il video di Chiara Ferragni si concentra sulle spiegazioni riguardanti il destino dei proventi delle sue vendite natalizie.
Questa inaspettata somiglianza tra i due video ha sollevato ulteriori interrogativi sulla genuinità e l’originalità dell’approccio comunicativo di Ferragni, aggiungendo un altro strato di complessità al già controverso scandalo.