L’E3, ovvero l’Electronic Entertainment Expo, annuncia la fine delle sue edizioni future, segnando la conclusione di un’era per gli appassionati di gaming.
La conferma arriva direttamente dall’ESA, che ha gestito la celebre fiera fin dalla sua nascita.
“La passione per l’E3 da parte di giocatori e creatori è innegabile“, ammette Stanley Pierre-Louis, presidente dell’ESA. “Tuttavia, lasciarlo andare è la decisione giusta di fronte alle nuove possibilità che il nostro settore offre per raggiungere fan e partner.”
L’E3, lanciato nel 1995, ha visto il suo apice come la principale vetrina di videogiochi al Los Angeles Convention Center, in particolare dal 2009 in giugno. Nonostante i tentativi di adattarsi, inclusa l’apertura al grande pubblico, l’impatto del COVID-19 e la nascita di nuovi concorrenti come il Summer Game Fest hanno segnato un prima e un dopo per l’evento. Anche la mancanza di partecipazione da parte di colossi come Nintendo e Sony, che hanno ridotto la loro presenza negli ultimi anni, ha influito sulla sua rilevanza.
Nonostante un tentativo di digitalizzazione nel 2021, l’evento non è riuscito a riprendersi, e il 2023 doveva segnare un nuovo inizio con ReedPop come organizzatore. Sfortunatamente, questi sforzi non sono stati sufficienti per garantire la sopravvivenza dell’E3, che ora si ritira definitivamente dalla scena.
La cancellazione dell’E3 è un simbolo dei cambiamenti dell’ultimo decennio, con Nintendo che ha introdotto il formato Direct per le conferenze online e Sony che si è ritirata nel 2018. La creazione del Summer Game Fest da parte dell’ex collaboratore dell’E3 Geoff Keighley ha segnato l’inizio di una nuova era per gli eventi nel settore dei videogiochi, con altre manifestazioni come The Game Awards e la Gamescom estiva che hanno guadagnato importanza. Pierre-Louis riflette sul fatto che le aziende ora hanno modi più diretti per raggiungere i consumatori, anche se ciò non è bastato a mantenere in vita l’E3 di fronte a queste nuove realtà.