Nel mondo dei diritti d’autore e della creatività, il 1° gennaio 2024 sarà ricordato come il giorno in cui Mickey Mouse, nella sua forma originale del 1928 del cortometraggio “Steamboat Willie”, è entrato nel pubblico dominio.
Questo sviluppo, che ha segnato la fine della protezione dei diritti d’autore per uno dei personaggi più iconici della cultura pop, ha aperto le porte a un’ondata di nuove rappresentazioni e interpretazioni di Mickey Mouse.
Entro poche ore dall’entrata di “Steamboat Willie” nel pubblico dominio, si è scatenata una vera e propria frenesia creativa. Alcuni artisti hanno remixato il fischio di Steamboat Willie in brani dubstep, mentre altri hanno trasformato il personaggio in NFT, spingendosi fino a inserirlo in contesti inediti e talvolta controversi.
Il più notevole tra questi è il film horror “Mickey’s Mouse Trap”, in cui un assassino mascherato da Mickey Mouse terrorizza un gruppo di giovani in un’arcade. Il film non ha ancora trovato un distributore, ma è prevista una release a marzo. A questo si aggiungono videogiochi come “Infestation 88”, che presenta una versione spettrale di Steamboat Willie, e “Mouse”, un shooter in stile noir.
La storia del copyright di Steamboat Willie è emblematica delle dinamiche di potere nell’industria dell’intrattenimento. Disney, per decenni, ha esteso la protezione di copyright del personaggio attraverso intense attività di lobbying. Tuttavia, con la scadenza del 2023, Mickey Mouse nella sua forma originale è ora libero da restrizioni, aprendo un nuovo capitolo per il personaggio.
Sebbene la versione del 1928 sia ora nel pubblico dominio, le iterazioni successive di Mickey Mouse rimangono sotto il controllo di Disney. Questo include le versioni con occhi grandi e pantaloncini rossi. Inoltre, il marchio Mickey Mouse rimane un potente strumento legale per Disney, permettendo all’azienda di mantenere un certo grado di controllo sull’utilizzo del personaggio.
L’entrata di Steamboat Willie nel pubblico dominio segna un momento significativo nella storia dei media e della cultura pop. Se da un lato offre opportunità senza precedenti per la creatività, dall’altro solleva interrogativi sulla gestione dei diritti d’autore e sull’identità culturale dei personaggi iconici. Il futuro di Mickey Mouse, libero dai vincoli del copyright ma ancora avvolto nelle dinamiche di un marchio globale, rimane un territorio affascinante e ricco di potenzialità da esplorare.
Recensione:
- **Punti Pos