“Ario”, sviluppato da Vata Game e pubblicato da Artax Games, emerge nel panorama videoludico con il suo debutto su PS5, offrendo agli appassionati la possibilità di immergersi in un’esperienza unica.
Il gioco si svolge in un mondo afflitto da incubi e maledizioni, dove il protagonista intraprende un viaggio per salvare sua madre scomparsa. La trama, densa di avventura e mistero, promette di tenere i giocatori incollati allo schermo, grazie anche a una narrazione che si dipana attraverso esplorazioni, combattimenti e incontri con alleati e nemici.
Il gameplay di “Ario” fonde elementi di azione 2.5D con meccaniche tipiche dei giochi di difesa della torre e del genere metroidvania. Il movimento del personaggio è fluido, consentendo una vasta gamma di azioni come correre, scivolare, rotolare, e arrampicarsi. L’uso della balestra per mirare e colpire i bersagli introduce un elemento tattico nei combattimenti, supportato da quattro abilità distinte che offrono vari modi per affrontare nemici e ostacoli. Questa diversità negli approcci di gioco mira a mantenere l’esperienza fresca e coinvolgente.
Tra le caratteristiche distintive del gioco, spicca una meccanica di difesa della torre integrata all’interno dei livelli. Questa aggiunta permette ai giocatori di sperimentare momenti di gioco intensi, dove il controllo del tempo e la precisione sono fondamentali per superare le ondate di nemici. La presenza di battaglie contro boss finali promette sfide epiche, mettendo alla prova le abilità acquisite durante l’avventura.
Il mondo di gioco di “Ario” è un amalgama di elementi fantasy medievali e meccanici retrò steampunk, arricchito da creature mitiche e un design di livelli che incoraggia l’esplorazione e la soluzione di puzzle. Con 12 livelli progettati per sfruttare l’ambiente a vantaggio del giocatore, il gioco invita a una profonda immersione nel suo universo, dove ogni movimento può essere la chiave per avanzare o scoprire nuovi segreti.
La narrazione di “Ario” si svela attraverso filmati illustrati di alta qualità, con un doppiaggio integrale in persiano, e una localizzazione disponibile in varie lingue, tra cui inglese, spagnolo, tedesco, francese, cinese, coreano e giapponese. Questo impegno nella presentazione della storia testimonia la volontà degli sviluppatori di offrire un’esperienza avvincente e accessibile a un pubblico internazionale.
Con una premessa intrigante e un’attenta cura per gameplay e narrazione, “Ario” si propone come una nuova avventura da non perdere per gli amanti del genere. Tuttavia, la vera valutazione del gioco dipenderà dall’esperienza complessiva e dal modo in cui queste promesse vengono realizzate nel prodotto finale.
La mia esperienza con Ario su Playstation 5
La mia esperienza con Ario non è stata all’altezza delle aspettative, soprattutto considerando lo stato avanzato della tecnologia videoludica nel 2024. Affrontare grafiche sgranate durante le corse, insieme a bug significativi come il personaggio che si blocca o subisce scatti, sembra un passo indietro. La scelta di utilizzare l’oscurità per mascherare questi difetti grafici appare come una soluzione superficiale. Inoltre, il gioco si avvia in una lingua poco diffusa, presumibilmente l’arabo, rendendo necessaria una ricerca a tentativi per trovare il menù delle impostazioni e cambiare la lingua in inglese. La mancanza di doppiaggio, sostituito da sottotitoli in inglese e altre cinque lingue (escluso l’italiano, che non rappresenta di per sé un problema), sminuisce l’immersione nel gioco.
Sin dalle prime fasi, Ario sembra appartenere più alla generazione della PlayStation 3, ricordando vagamente una brutta copia di Pandemonium. Il tutorial iniziale promette combattimenti con i nemici, ma questa possibilità viene sospesa per i successivi cinque livelli, costringendo il giocatore a correre e schivare gli avversari in puro stile Crash Bandicoot. Tuttavia, Ario non riesce a reggere il confronto con il classico titolo di Naughty Dog, sembrando un prodotto più adatto a un decennio fa.
L’assenza di doppiaggio costringe inoltre a seguire l’intera narrazione in una lingua non familiare, senza possibilità di saltare i dialoghi. La progressione si riduce così a un continuo saltare e correre, evitando nemici non affrontabili o insidiosi ostacoli che causano la perdita di vite. La struttura del gioco è rudimentale, con aree vuote, punti ciechi e lag che rappresentano le principali difficoltà, a discapito di profondità di gioco o di nemici vari e stimolanti.
L’unico aspetto positivo sembra essere l’insolita fusione tra elementi cyberpunk e medievali, che porta sullo schermo un mix di robot alla Terminator e personaggi armati di spade e in armature. Questo elemento potrebbe aggiungere un tocco di originalità se inserito con una logica ben definita; tuttavia, considerando l’impressione generale, sorge il dubbio che tali componenti siano stati inclusi casualmente durante lo sviluppo, più per necessità che per una scelta consapevole.
Un ringraziamento speciale va a Terminals.io e Vata Game per averci fornito la chiave del gioco, permettendoci di immergerci in questa avventura gommosa e irresistibile. La nostra analisi e valutazione rimangono, come sempre, imparziali e basate esclusivamente sulla qualità del gioco e sull’esperienza offerta. La nostra missione è fornire recensioni oneste e dettagliate per aiutare i nostri lettori a fare scelte informate, e questa politica rimane ferma indipendentemente dalla provenienza delle chiavi di gioco.