Secondo uno studio, man mano che i ghiacciai si sciolgono, la rotazione della Terra potrebbe rallentare.
Il movimento traslatorio della Terra, in cui gira attorno al sole e completa una rotazione ogni 365 giorni, non è del tutto lineare, ovvero ogni 4 anni includiamo un giorno nel mese di febbraio per evitare che le distorsioni si accumulino e escano dal nostro calendario. fuori corrispondenza con il rispettivo periodo dell’anno.
Per quanto riguarda il movimento di rotazione, che in teoria dura 24 ore, stranamente non è così diverso. Di tanto in tanto si verificano piccole variazioni, ma l’aggiustamento avviene in modo più sottile. Pertanto, i “secondi intercalari” vengono aggiunti puntualmente al nostro orologio. O meglio, questo è successo 23 volte tra il 1972 e il 1999.
Ci possono essere diverse ragioni che lo giustificano, come il movimento delle maree, influenzato dalla Luna, così come gli shock causati da terremoti su larga scala e persino il movimento che si verifica nel nucleo terrestre. Secondo un nuovo articolo pubblicato sulla rivista Nature , c’è un nuovo motivo per includerlo in questa lista: lo scioglimento dei ghiacciai.
Risultati dello studio
Lo studio, pubblicato il 27, chiarisce che si tratta di un ulteriore impatto del cambiamento climatico. Il solo scioglimento del ghiaccio comporta il rischio che le città scompaiano a causa dell’innalzamento del livello del mare.
Ma se si considera questo nuovo aspetto, c’è qualcosa che fino ad allora non era mai stato individuato: man mano che i ghiacciai si sciolgono, questo volume si allarga e si sposta verso la regione equatoriale del pianeta. Questo processo però, poiché espressivo, è capace di rallentare il movimento di rotazione della Terra.
In pratica, ciò renderebbe la giornata un po’ più lunga di quanto registrano i nostri orologi, il che alla fine richiederebbe aggiustamenti di tanto in tanto. Ad esempio, il terremoto del 2004 in Indonesia, di magnitudo 9,1, ha accelerato il movimento di rotazione, e con ciò si può dire che una parte di tempo, seppure impercettibile, è stata “rubata”.
Ma in questo caso avviene il contrario: rallentando il movimento, lo scioglimento dei ghiacci allungherebbe la durata della giornata terrestre. Si tratta di effetti riscontrati nei ghiacciai, che fanno parte dei territori della Groenlandia e del continente antartico.
Lo studio evidenzia inoltre che il movimento del nucleo terrestre, pur rallentando al suo interno, finisce per consentire al pianeta di muoversi più velocemente, cosa che è stato notato negli ultimi anni, è bene sottolinearlo. Se questa accelerazione nel movimento di rotazione della Terra venisse mantenuta, potrebbe causare la perdita di 1 secondo entro il 2029.
Considerando i danni che il cambiamento climatico comporta, 1 secondo non sembra così grave. Ma per i satelliti, ad esempio, come sarebbe regolare un giorno più corto di un secondo? Esistono sistemi predisposti per questo?
Per ora, non vi è alcuna previsione che ciò accada, poiché, ironicamente, questo massiccio spostamento causato dallo scioglimento dei ghiacciai, tende a correggere questo problema di tempistica globale, restituendo 1 secondo che perderemmo a causa del minore movimento del nucleo del pianeta.
Solo nel 2026, inoltre, si valuterà l’eventuale necessità di includere un “leap second”. In ogni caso, le complicazioni legate al riscaldamento globale non fanno altro che moltiplicarsi e costringerci a notare dettagli che non possiamo nemmeno immaginare.
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