Capes promette un’avventura emozionante in un mondo dove i supercattivi hanno trionfato e dominano indisturbati.
Il gioco di ruolo tattico a turni sviluppato dai creatori di Hand of Fate sembrerebbe offrire un’innovativa prospettiva sui giochi di supereroi. Tuttavia, nonostante l’interessante premessa, il gioco si rivela una delusione sotto vari aspetti.
Innanzitutto, la gestione delle abilità e delle strategie si presenta come un elemento forzato e ripetitivo.
Il gameplay, sebbene progettato per essere strategico, finisce per essere monotono e privo di vero impegno tattico.
Gli eroi, nonostante la diversità promessa, risultano stereotipati e con poco spessore, rendendo l’esperienza generale poco coinvolgente.
Inoltre, l’intelligenza artificiale dei nemici lascia molto a desiderare, con pattern prevedibili che sminuiscono la sfida e riducono le partite a una routine senza sorprese.
Questo, unito a una narrazione superficiale, fa sì che l’entusiasmo iniziale per il concetto si dissolva rapidamente durante il gioco.
Il design visivo e l’audio non contribuiscono a migliorare la situazione, risultando sottotono rispetto agli standard attuali del genere.
Le animazioni sono rigide, e la colonna sonora, pur non essendo fastidiosa, è dimenticabile e non aggiunge nulla all’atmosfera.
Capes si proponeva come un titolo rivoluzionario nel panorama dei giochi di supereroi, ma fallisce nel consegnare un’esperienza di gioco all’altezza delle aspettative.
Ciò che avrebbe potuto essere un’epica battaglia per la riconquista di una città finisce per essere un tedioso accumulo di missioni ripetitive e di personaggi non memorabili.