The Outlast Trials la recensione del titolo Red Barrels

“The Outlast Trials”, l’ultima fatica sviluppata da Red Barrels, segna una svolta significativa per la celebre serie horror!

La serie è conosciuta per il suo stile di gioco che mescola terrore psicologico e sfide di sopravvivenza. Dopo il successo di “Outlast” e “Outlast 2“, che hanno tracciato un percorso lineare attraverso corridoi oscuri e scenari macabri, il nuovo capitolo si distingue per un’approccio decisamente più dinamico e collaborativo.

Fondato nel 2011 da Philippe Morin, David Chateauneuf, e Hugo Dallaire, Red Barrels ha rapidamente guadagnato notorietà nel mondo dei giochi horror grazie alla capacità di creare atmosfere angoscianti e gameplay coinvolgenti. “The Outlast Trials” non fa eccezione, offrendo un’esperienza di gioco che si concentra sulla cooperazione tra i giocatori, immersi in un laboratorio controllato dalla sinistra Murkoff Corporation, nota per le sue esperimenti umani al limite della moralità.

The Outlast Trials makes me sick to my stomach, but that's just because  it's one of the best co-op horror games | PC Gamer

Nel nuovo capitolo, i giocatori vengono catapultati in un ambiente da incubo, dove devono affrontare una serie di prove disumane per testare la loro resilienza psicologica e fisica. La collaborazione diventa essenziale per superare le insidie disseminate da un sistema di sorveglianza che non lascia scampo. La Murkoff Corporation continua i suoi esperimenti spietati, rendendo i giocatori soggetti, o “reagenti”, in un sinistro gioco di sopravvivenza.

“The Outlast Trials”, l’ultimo capitolo della serie horror di Red Barrels, si distacca notevolmente dai suoi predecessori non solo per l’ambientazione e le meccaniche di gioco, ma anche per la profondità narrativa che introduce sin dall’inizio. Il tutorial del gioco non si limita a introdurre le meccaniche di base, ma pone le fondamenta di un contesto ricco e inquietante: i giocatori si ritrovano intrappolati in un sinistro edificio dove la Murkoff Corporation conduce esperimenti umani.

Questo setting non è solo un pretesto per l’orrore, ma un ambiente vivo che i giocatori possono esplorare e personalizzare. Ogni giocatore dispone di una stanza privata all’interno dell’edificio, che può essere personalizzata a piacimento, riflettendo così la propria identità nel gioco. Questo spazio personale diventa un rifugio sicuro all’interno del quale rifugiarsi tra una missione e l’altra.

The Outlast TrialS, l'horror è meglio in multiplayer?

Il concetto di multiplayer è al cuore dell’esperienza di “The Outlast Trials”. Diversamente dai classici giochi horror in cui il pericolo è un’entità solitaria, qui il senso di comunità e cooperazione è palpabile: i giocatori si riuniscono nella zona ricreativa dell’edificio, un luogo tetro e oppressivo, per formare squadre e affrontare insieme le sfide proposte dal gioco. Questa dinamica non solo aumenta l’immersione nel terrificante mondo di gioco, ma rafforza anche il legame tra i giocatori, che devono collaborare per superare le prove e sopravvivere agli orrori che li attendono.

In questo modo, “The Outlast Trials” riesce a innovare il genere, introducendo un approccio più sociale e dinamico all’orrore, e promettendo un’esperienza sia inquietante che coinvolgente.

Una volta formata la squadra, i giocatori possono selezionare insieme un test da affrontare. Questi test variano grandemente nei compiti richiesti, spesso mettendo i giocatori in situazioni di sottomissione simbolica, come pulire zone infettate o recuperare prove lasciate da un testimone che intende rivelare gli oscuri segreti dell’edificio. Una peculiarità del gioco è l’assenza di armi; i giocatori non possono difendersi attivamente, ma devono optare per la fuga, nascondersi o creare distrazioni e trappole per rallentare i nemici.

Durante l’esecuzione di queste missioni, è fondamentale stare attenti ai diversi tipi di nemici presenti, che cercheranno di interrompere o terminare prematuramente l’esplorazione. Nonostante la vulnerabilità, il gioco offre la possibilità di essere salvati dagli alleati fino all’ultimo momento. Per completare con successo una missione, è necessario che tutti i membri del gruppo riescano a evadere insieme, garantendo così un costante supporto reciproco.

Al termine di ogni missione, i giocatori rientrano nelle capsule di uscita e si ritrovano nella lobby, dove possono nuovamente accedere alla sala ricreativa e alla propria stanza personale. Qui, i crediti guadagnati durante i test possono essere utilizzati per personalizzare e migliorare il proprio spazio. L’obiettivo finale del gioco è superare tutti i test proposti, ma emerge il sospetto che la promessa di libertà possa essere un’illusione, un inganno tessuto dagli stessi organizzatori dei macabri esperimenti.

Le qualità che elevano “The Outlast Trials” al di sopra di molti titoli nel panorama videoludico contemporaneo sono molteplici, ma tra queste spiccano senza dubbio la grafica eccezionale e l’attenzione maniacale al design. La rappresentazione dei personaggi, sia eroi che antagonisti, è curata nei minimi dettagli, con tratti distintivi che ben si adattano all’ambiente splatter del gioco. Ogni figura è caratterizzata da una personalità forte e coerente con lo stile viscerale che è un marchio di fabbrica di “The Outlast Trials”.

L’ambiente di gioco è un vero e proprio teatro dell’orrore: dominato da tonalità oscure, è permeato di un’atmosfera malsana dove il sangue e la violenza sono gli elementi predominanti. Questo setting non solo contribuisce a creare una tensione costante, ma amplifica anche l’effetto psicologico su chi gioca, spingendolo in una spirale di ansia e terrore. Dettagli macabri, come la necessità di interagire fisicamente con corpi durante il gioco, intensificano questa esperienza, rendendo ogni azione più personale e disturbante.

Inoltre, il gioco brilla per una trama avvincente che non si limita a guidare il giocatore attraverso orrori casuali, ma offre un filo conduttore ricco e coerente, che dà un significato profondo a ogni sfida affrontata. La narrazione è intrisa di una unicità che manca in molti titoli contemporanei, facendo di “The Outlast Trials” un candidato a diventare uno dei giochi più apprezzati del suo genere.

The Outlast Trials' Review - An Addictive, Uniquely Depraved Multiplayer  Horror Video Game - Bloody Disgusting

The Outlast Trials si distingue nel panorama dei giochi horror non solo per la sua eccellenza tecnica e visiva, ma anche per il modo in cui integra la narrazione nella meccanica di gioco, offrendo un’esperienza che è tanto stimolante quanto spaventosa. Con una combinazione di gameplay innovativo, un design dettagliato e una trama coinvolgente, è destinato a lasciare un’impronta duratura sia sui giocatori che sulla cultura videoludica.

Vincenzo Ruggiero è un personaggio pubblico italiano noto per essere un meme, doppiatore, presentatore TV e videogiocatore professionista. Con una grande passione per i videogiochi, Ruggiero ha saputo diventare una vera e propria icona del settore in Italia, grazie alla sua capacità di portare il divertimento e il "flame" su YouTube, dove ha una fanbase molto ampia. Inoltre, Ruggiero ha saputo unire la sua passione per i videogiochi con la sua carriera di doppiatore e presentatore televisivo, diventando un volto noto e amato dal pubblico italiano.
Iscriviti
Inviami notifiche
0 Commenti
Nuovi commenti
Commenti meno recenti Il più votato
Inline Feedbacks
Visualizza tutti i commenti
0
Ehi Sicarios! Vogliamo un tuo parere, lasciaci un commento!x