Oggi parliamo di alcuni casi, dove probabilmente gli UFO hanno causato la morte di due persone.
Per quanto strano possa sembrare, nel corso dei decenni si sono verificati diversi casi di presunta “morte per UFO“.
Nell’agosto del 1967, Inacio de Souza del Brasile e sua moglie stavano tornando a casa quando incontrarono tre entità umanoidi, accanto a uno strano oggetto a forma di lavabo rovesciato.
La storia racconta che Souza aveva tentato di sparare a uno degli “alieni” con il suo fucile, cosa che ha spinto l’UFO misterioso a sparare uno strano raggio di luce verde direttamente sulla sua testa.
Perse immediatamente i sensi e nei giorni successivi, si scoprì che aveva sviluppato la leucemia che progredì rapidamente e finì per ucciderlo in soli due mesi.
“Mentre alcuni ufologi pensano che l’incontro e la malattia di de Souza siano semplicemente una tragica coincidenza, altri preferiscono credere che la luce verde dell’UFO fosse un intenso raggio di radiazioni mortali”, ha scritto dell’incidente l’autore e ricercatore UFO Nigel Watson.
Un altro caso
Questo non è stato nemmeno l’unico presunto caso di “morte per UFO”.
Più di 75 anni fa, il pilota Thomas Mantell, che partecipò all’azione durante la seconda guerra mondiale come membro della 101a divisione aviotrasportata, prestava servizio come pilota da caccia con la Guardia nazionale del Kentucky quando ebbe un incontro inspiegabile che gli costò la vita.
L’incidente iniziò il 7 gennaio 1948 quando la pattuglia autostradale della polizia di stato del Kentucky, iniziò a ricevere chiamate intorno alle 13:20 del pomeriggio riguardo uno strano oggetto nel cielo sopra Maysville.
Mantell faceva parte di un gruppo, incaricato di avventurarsi per indagare sul fenomeno.
Quando lui, insieme ai suoi due gregari, raggiunsero i 15.000 piedi, incontrarono un oggetto descritto come metallico e di dimensioni enormi che si muoveva a circa la metà della velocità degli aerei.
“Mi sentivo un po’ tremante a 15.000 piedi perché avevo capito che avremmo dovuto prendere l’ossigeno a 12.000,” ha detto il tenente BA Hammond, uno dei due gregari che accompagnavano Mantell quel giorno.
“Quando ho raggiunto i 22.000, vedevo doppio. Mi sono affiancato a Clements e ho indicato con gesti che non avevo una maschera per l’ossigeno. Ha capito la situazione e siamo tornati indietro.”
Mantell, tuttavia, ha deciso di mantenere la rotta, nonostante la situazione precaria di ossigeno.
Intorno alle 15:50, l’oggetto era scomparso e Mantell, che si pensava fosse svenuto per mancanza di ossigeno, precipitò dal cielo e morì pochi minuti dopo.
Sebbene l’oggetto sia stato successivamente liquidato come un semplice pallone meteorologico, molti ancora oggi non sono convinti di questa spiegazione.
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