Nei prossimi giorni sono previste altre tempeste solari, probabilmente più forti di quelle registrate nel mese di maggio.
Prossime a raggiungere il loro massimo, le tempeste solari, che avevano causato le aurore a maggio, sono tornate per un altro spettacolo questo mese di giugno.
Ma questa volta le nuove espulsioni solari, pur essendo ancora molto significative, non comportano tanti rischi per i sistemi di telecomunicazioni, la geolocalizzazione o danni ai satelliti in orbita.
Questo ritorno avviene a causa della durata delle macchie solari, che possono durare giorni o settimane di attività. In questo caso, le macchie che hanno causato gli eventi di maggio sono ancora attive, si sono appena spostate un po’ nella corona solare, e si trovano ora nella regione AR 3697.
Ogni 11 anni il Sole offre uno spettacolo formidabile. Ciò accade a causa di un’inversione dei poli magnetici della nostra stella più grande, che porta ad un periodo di “esplosioni”, aurore e miti della fine del mondo.
Durante questo fenomeno compaiono le macchie solari, che sono regioni più fredde, causate dalla contrazione del flusso del campo magnetico solare. Ciò provoca instabilità sulla superficie della stella, indebolendo i luoghi in cui appaiono, il che porta alle espulsioni di massa coronale.
Possono apparire in qualsiasi momento del ciclo solare, tuttavia, quando il Sole è prossimo all’inversione dei poli, c’è una maggiore attività, con conseguente comparsa di più macchie solari.
La Terra non è a rischio
Questa iperattività solare è periodica e si verifica ogni 11 anni. Dalla scoperta e osservazione della comparsa delle macchie solari nel 1755, abbiamo assistito ad almeno 25 eventi simili.
L’allarme nasce però dall’intensità delle esplosioni, essendo questo l’evento più “drammatico” degli ultimi decenni.
L’aumento dei venti solari, l’espulsione di massa coronale e tutti i disturbi generati dalle trasformazioni del Sole, non hanno il potenziale per distruggere la Terra. Il nostro pianeta è dotato di scudi, che ci difendono da questo tipo di eventi .
Tuttavia, ci sono alcune implicazioni pratiche, come ad esempio: danni ai satelliti, interferenze elettromagnetiche, “blackout” di Internet, tra gli altri fenomeni legati alla tecnologia.
E il malumore del Sole non è ancora finito. Gli ultimi eventi rilevati il 31 maggio, 1 e 2 giugno, si sono verificati ancora nella classe X di emissioni, ma sono stati meno potenti di quelli avvenuti a maggio. Sono previsti altri eventi nei prossimi giorni.
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