Baba Vanga, la veggente bulgara morta nel 1996, aveva predetto che la della fine del mondo inizierebbe nel 2025.
Baba Vanga, detta anche il “Nostradamus dei Balcani” è diventata una celebrità dei nostri tempi, e il merito che le è stato conferito è stato generato sulla base di diverse predizioni sulla sua paternità che si sono avverate, secondo gli interpreti delle sue profezie. Vanga predisse la fine della Terra e, anche se potrebbe passare molto tempo prima che ciò accada, l’inizio di questa fine potrebbe iniziare nel 2025.
Le è stato attribuito il merito di aver predetto molti degli eventi più importanti della storia, come la catastrofe di Chernobyl, l’11 settembre, la pandemia di Covid-19 e la morte della principessa Diana.
Sebbene la veggente bulgara non vedente, il cui nome completo era Vangeliya Pandeva Gushterova, sia morta quasi 30 anni fa, la gente segue le sue profezie con grande dedizione.
I suoi fedeli discepoli affermano che molte delle sue predizioni si sono avverate molto tempo dopo la sua morte, e che molte devono ancora avverarsi.
Secondo Baba Vanga, infatti, la caduta definitiva dell’umanità e l’inizio della nostra distruzione inizieranno nel 2025. Tuttavia, la fine del mondo non avverrà l’anno prossimo, ma nel 5079. Il 2025 sarà l’inizio degli eventi, che alla fine culmineranno nella nostra caduta.
Diversi media hanno pubblicato una cronologia presumibilmente stabilita da Baba Vanga:
2025 – Guerra in Europa
L’evento che scatenerà la fine dell’umanità sarà un conflitto non meglio specificato in Europa, che decimerà la popolazione del continente. Una guerra in Europa?
2028 – Esplorazione di Venere
Nei prossimi quattro anni, presumibilmente, avremo un disperato bisogno di più energia. Quindi, per ottenere nuove risorse, invieremo una missione su Venere.
Va notato che Venere, il secondo pianeta dal Sole, è un inferno inospitale dove nulla può crescere o sopravvivere, quindi questa previsione sembra abbastanza improbabile.
2033 – Scioglimento delle calotte polari
Secondo quanto riferito, Baba Vanga aveva predetto che gli effetti devastanti del cambiamento climatico causeranno lo scioglimento delle calotte polari nel 2033. Ciò causerà un drastico aumento del livello globale del mare.
2076 – Ascesa del comunismo in tutto il mondo
L’anno 2076 segnerà il ritorno del comunismo, e non solo negli ex stati sovietici. A quanto pare, conquisterà il mondo intero.
2130 – Contatto extraterrestre
Si prevede che gli esseri umani entreranno in contatto con gli extraterrestri tra poco più di un secolo. Siamo sorpresi che ci voglia così tanto tempo.
2170 – Siccità nel mondo
Il cambiamento climatico continuerà a devastare il pianeta. E, a quel punto, una siccità presumibilmente spazzerà via il mondo.
3005 – Guerra marziana
Non è chiaro se sarà iniziata dagli alieni o dagli umani che avranno colonizzato il pianeta rosso, ma sembra che scoppierà una guerra tra la Terra e una civiltà su Marte.
5079 – La fine di tutto
Sembra che questo sia l’anno del gran finale. Anche se non si sa ancora cosa comporterà esattamente.
Il mondo sarà già inabitabile quindi supponiamo che ciò significhi la fine dell’universo. O forse la fine della razza umana? In ogni caso, non sembra bello.
C’è da preoccuparsi?
È importante notare che le previsioni di Vanga sono criptiche e impossibili da verificare.
Non sapeva scrivere, quindi tutto ciò che diceva era documentato da coloro che la circondavano, il che significa che non esistono resoconti di prima mano delle sue visioni, su carta.
Baba Vanga fu accecata da una tempesta di sabbia all’età di 12 anni, dopo di che annunciò di aver ricevuto i doni della profezia e della guarigione. La sua fama si diffuse presto oltre la zona e presto tutti, dagli zar ai contadini, si recarono in pellegrinaggio alla sua casa sui monti Kozhuh per chiedergli consigli.
Innumerevoli scienziati bulgari e sovietici hanno studiato e testato Vanga per tutta la sua vita, concludendo che aveva successo all’85% nelle sue previsioni. Predisse addirittura la propria morte l’11 agosto 1996, all’età di 85 anni.
Tutto quello che possiamo fare ora è sperare che le loro visioni catastrofiche per i prossimi 3.000 anni rientrino in quel margine di errore del 15%
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