Oggi parliamo di una donna di nome Susan Smith, che per stare con un uomo ricco, ha annegato i suoi due piccoli figli.
Susan Smith divenne nota in tutto il mondo per la brutalità e la freddezza con cui uccise i suoi due figli. Il motivo? Essere la donna perfetta per un uomo ricco.
Fin dalla tenera età, Susan Smith visse in un ambiente travagliato e in una famiglia benestante, troppo preoccupata delle apparenze, a scapito delle persone. Ciò ha provocato uno dei crimini più barbari che un essere umano possa commettere: uccidere i propri figli.
Tuttavia, il caso di Susan Smith evidenzia due punti di vista distinti. È stata solo una vittima degli abusi subiti o una fredda assassina dei suoi due figli piccoli?
Infanzia e adolescenza
Susan Leigh Vaughan Smith è nata il 26 settembre 1971 negli Stati Uniti. Figlia di Linda e Harry Vaughan, ha avuto un’infanzia inquietante.
A causa di un matrimonio tumultuoso tra i suoi genitori, permeato di aggressività, divorziarono quando lei aveva sette anni e poco dopo suo padre Harry, all’età di 37 anni, si suicidò.
Alcune settimane dopo il divorzio, sua madre, Linda, iniziò una relazione con Beverly “Bev” Russell, un uomo d’affari locale di successo. Linda e i suoi figli si trasferirono dalla loro piccola e modesta casa a casa di Bev, situata in una zona esclusiva di Union.
Susan era stata una bambina triste e introspettiva. Sua madre non è mai stata brava a soddisfare i suoi bisogni emotivi e il suicidio di suo padre sembrava creare una ferita che non si è mai rimarginata.
Durante la sua adolescenza Susan divenne popolare a scuola, era una giovane ragazza molto attraente e sembrava assumere posizioni di leadership nelle attività scolastiche. All’esterno tutto sembrava a posto, ma Susan portava con sé un grande segreto di famiglia. All’età di 16 anni, il suo patrigno iniziò a molestarla.
Una delle parti più intriganti di questa storia è stato il comportamento di Linda di fronte agli abusi. Susan ha raccontato a sua madre e ai servizi sociali cosa era successo. Bev è stato lontano dalla famiglia per alcune settimane, ma dopo alcune sedute di “consulenza familiare” è tornato alla vita normale.
Dopo che la situazione si fu calmata, Susan fu severamente punita per aver denunciato pubblicamente quelli che sua madre descrisse come “conflitti familiari”. La posizione sociale sembrava essere più importante del benessere della figlia.
Come potete immaginare, gli abusi sessuali continuarono e questa volta con maggiore frequenza. Era come se a Bev fosse stata data carta bianca per portare a termine l’atto.
C’è stato anche un episodio alla fine del liceo in cui Susan ha cercato aiuto da un consulente scolastico. Sembrava esausta dalla situazione e alla disperata ricerca di aiuto. Le è stato consigliato di sporgere denuncia, cosa che lei si è rifiutata di fare. Bev era influente nella comunità, aveva buoni avvocati che avrebbero saputo come nascondere con successo, situazioni come questa.
Nell’estate del 1988, Susan accettò un lavoro temporaneo come cassiera in un negozio di alimentari locale. Ciò che doveva durare solo pochi mesi si è concluso con la promozione a contabile dell’istituto.
A quel tempo Susan era sessualmente attiva con almeno tre uomini, un uomo sposato più anziano che era un impiegato del negozio, un altro collega più giovane e Bev, il suo patrigno.
Susan rimase incinta e abortì. L’uomo sposato ha interrotto la relazione extraconiugale e la sua reazione alla rottura è stata quella di tentare il suicidio assumendo antidolorifici. Durante il ricovero in ospedale, Susan ha ammesso di aver già tentato il suicidio all’età di tredici anni.
Matrimonio
Nel. 1989 Susan iniziò a frequentare David Smith, un collega impiegato del supermercato Winn-Dixie cresciuto come testimone di Geova da genitori molto severi.
Si sono sposati dopo appena un anno di frequentazione. La sposa 19enne era già incinta di due mesi del suo primo figlio Michael. Anche David, il suo fidanzato, ha avuto molti traumi in famiglia, soprattutto perché suo fratello è morto pochi giorni prima del suo matrimonio.
Entrambi provenivano da famiglie tormentate dalla tragedia e quasi subito dopo essersi sposati, gli Smith iniziarono a litigare e a tradirsi incessantemente.
La relazione extraconiugale più intensa di Susan Smith è stata con un nuovo dipendente della Conso Products nel 1993. Ha iniziato a dormire con il figlio del suo capo, Tom Findlay, nel gennaio 1994. Ma il ricco e affascinante ventisettenne, ha rotto con lei in ottobre.
A tal fine, Findlay scrisse una lettera a Susan dicendo che se voleva qualcuno carino come lui, avrebbe dovuto diventare una ragazza gentile e valorizzarsi di più. Concludeva la lettera dicendo che non voleva avere una relazione con una donna che avesse figli.
Detto questo, a Susan venne in mente che, se non voleva una ragazza con figli, avrebbe dovuto sbarazzarsi dei suoi figli, così Findlay l’avrebbe finalmente avuta. Ed è quello che ha fatto.
Solo tre ore dopo aver letto la lettera, Susan Smith caricò i suoi figli sulla sua Mazda Protege e uscì per fare un giro. Mentre si avvicinava a un lago, ha lasciato la sua macchina andare direttamente in acqua, poi è fuggita e ha lasciato i suoi due figli ad annegare. L’auto affondò molto lentamente e Susan rimase lì, a guardare tutto.
Successivamente è andata alla polizia per dire che un uomo di colore è entrato nella sua macchina quando si è fermata al semaforo rosso e ha preso la sua macchina con i suoi due figli a bordo. Per nove giorni ha rilasciato interviste televisive, piangendo e implorando l’uomo di restituire i suoi figli sani e salvi.
Susan per aveva commesso un errore madornale: il semaforo da lei citato, rimane sempre verde. Diventa rosso solo quando c’è un’altra macchina che arriva dalla direzione opposta. Susan ha dichiarato che non c’erano altre auto vicino alla sua al momento del rapimento.
Il 3 novembre, con la polizia sospettosa della sua inconsistente storia, Smith alla fine crollò e confessò quello che aveva fatto. Il suo processo iniziò subito dopo.
L’avvocato difensore di Smith, David Bruck, ha sostenuto che le sue azioni erano radicate nella malattia mentale provocata dal suicidio, dall’abuso sessuale e dal rifiuto emotivo di suo padre. Il procuratore capo Thomas Pope ha fornito un resoconto molto diverso. Ha affermato che Smith era un’ assassina che ha ucciso i suoi figli per riconquistare l’affetto di Findlay.
Apparentemente non convinta della difesa di Smith, la giuria, il 22 luglio 1995 la dichiarò rapidamente colpevole. Processata per due capi d’accusa di omicidio di primo grado, Susan Smith è stata condannata all’ergastolo.
Attualmente sta scontando la pena presso
il Leath Correctional Institution nella Carolina del Sud. Avrà diritto alla libertà condizionale nel 2025, quando avrà 53 anni. David ha promesso di partecipare a ogni udienza sulla libertà condizionale per cercare di mantenere Susan Smith in prigione, per il resto della sua vita.
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