L’idea dietro Despot Zombie nasce da un progetto ambizioso ma imperfetto, sviluppato da un piccolo team di designer indipendenti, che hanno cercato di mescolare elementi di dark fantasy, horror e azione
Il gioco è pubblicato su Steam, posizionandosi come un’esperienza di sopravvivenza post-apocalittica con un protagonista dotato di un chip AI sperimentale, un dispositivo che dovrebbe rappresentare sia la salvezza che il pericolo per l’umanità
Basato su meccaniche di gameplay che uniscono azione e strategia, il gioco cerca di immergere i giocatori in un mondo in rovina, dove le scelte morali e le abilità di combattimento si mescolano per determinare la sopravvivenza. Le influenze del progetto derivano chiaramente da altri titoli di genere survival, come Left 4 Dead o Dead Rising, ma con un tocco più sperimentale e meno strutturato
Il gameplay di Despot Zombie
Il gioco si presenta come un’esperienza interessante ma con notevoli limiti. Da un lato, la combinazione di azione e strategia crea un impianto di gioco potenzialmente avvincente. Il protagonista, Kurt, dotato di un chip AI che potrebbe essere la salvezza o la condanna dell’umanità, si trova a dover affrontare una serie di sfide in un mondo post-apocalittico infestato da zombie e altri pericoli. Le meccaniche di combattimento, che cercano di mescolare azione frenetica con scelte morali, offrono alcune situazioni intense, ma non riescono mai a svilupparsi in modo pienamente coinvolgente.
Purtroppo, il gioco soffre di numerosi bug che compromettono l’esperienza complessiva. Ci sono problemi tecnici che vanno da piccoli glitch visivi a difficoltà nel bilanciamento del gameplay, come il comportamento errato degli NPC o delle armi. Inoltre, sebbene il gioco prometta una storia intrigante con il chip AI al centro, la narrazione non riesce a svilupparsi in maniera soddisfacente, lasciando il giocatore con una sensazione di incompletezza. La progressione e l’esplorazione sono piuttosto limitate, e nonostante l’ambientazione dark, fin troppo anche perché alcuni livelli sono troppo bui e il potenziale del setting, Despot Zombie offre ben poco a livello di contenuti a lungo termine. Le influenze di giochi come Left 4 Dead o Dead Rising sono evidenti, ma con una struttura meno rifinita e una difficoltà a mantenere alta la tensione.
Nel gioco Despot Zombie, lo scopo principale è proseguire attraverso i vari livelli utilizzando delle porte, ma questo sistema di avanzamento non ha molto senso all’interno del contesto del gioco. Nella lobby principale, infatti, sono già presenti tutte le porte che danno accesso a ogni livello, rendendo superfluo il bisogno di “scoprire” e proseguire attraverso di esse. Questo approccio crea una certa confusione, poiché, nonostante l’apparente necessità di avanzare attraverso le porte, il giocatore ha già accesso a tutto il contenuto fin dall’inizio.
Esperienza generale del gioco
In un gioco in cui l’esplorazione e la progressione attraverso nuovi livelli dovrebbero essere elementi centrali, questo sistema di accesso immediato a tutti i livelli sembra minare l’intento di progressione. Di fatto, elimina la sensazione di sfida e scoperta, riducendo l’impatto delle scelte e della crescita del personaggio.
La grafica di Despot Zombie è caratterizzata da uno stile visivo piuttosto oscuro, con colori spenti e atmosfere distopiche che ben si adattano alla sua ambientazione post-apocalittica. Gli ambienti sono ricchi di dettagli, ma talvolta sembrano ripetersi, senza offrire una varietà sufficiente a mantenere alta l’attenzione del giocatore. La qualità visiva, purtroppo, non è sempre coerente, con alcuni glitch che emergono durante il gioco, influenzando la fluidità dell’esperienza.
Per quanto riguarda la colonna sonora, la musica è adatta al tema di sopravvivenza e tensione, con suoni cupi e intensi che accompagnano l’azione e le battaglie. Tuttavia, la ripetitività delle tracce può rendere l’ascolto meno coinvolgente nel lungo periodo. Non c’è una grande varietà musicale, il che può far sembrare la colonna sonora più un accompagnamento monotono che una componente distintiva dell’esperienza.
I personaggi, dal canto loro, sono piuttosto bizzarri e, a tratti, sembrano un po’ forzati, con tratti esagerati che li rendono troppo focalizzati su Kurt, il protagonista. Questo atteggiamento verso il personaggio principale risulta un po’ pesante e talvolta poco credibile, con alcuni NPC che sembrano quasi ossessionati dalla sua presenza. Inoltre, le armi a disposizione sono altrettanto strane, con design e funzionalità che vanno ben oltre il realistico, aggiungendo un elemento di surreale al gioco. Sebbene queste armi possano sembrare divertenti inizialmente, il loro uso eccessivo e le loro caratteristiche bizzarre rischiano di stancare, minando l’immersione nel mondo di gioco.
Despot Zombie: un gioco con potenziale, ma ancora incompleto
Despot Zombie ha sicuramente delle qualità che meritano di essere sottolineate. Prima di tutto, il gioco supporta il controller, il che migliora significativamente l’esperienza di gioco rispetto alla tradizionale tastiera e mouse. Questo è un grande vantaggio per chi preferisce un controllo più diretto e confortevole, particolarmente durante le fasi di combattimento più intense.
Inoltre, il gioco riesce a catturare l’attenzione con la sua premessa intrigante e un gameplay che offre una certa dose di sfida. La possibilità di affrontare orde di zombie con un mix di azione e strategia è un aspetto che può risultare molto coinvolgente per i fan del genere. L’uso del chip AI, che aggiunge una dimensione di rischio e opportunità alla sopravvivenza, è un’idea interessante che, se sviluppata meglio, avrebbe potuto realmente arricchire l’esperienza narrativa.
Un altro aspetto positivo riguarda la varietà di armi a disposizione, che, pur essendo bizzarre e fuori dall’ordinario, offrono un’esperienza di gioco originale e spesso divertente. L’idea di mettere il giocatore di fronte a scelte difficili, dove ogni decisione potrebbe significare la vita o la morte, aggiunge una buona dose di tensione e rigiocabilità.
Tuttavia, nonostante queste qualità, Despot Zombie sembra incompleto. La mancanza di una vera progressione attraverso i livelli, la ripetitività di alcune meccaniche e l’incapacità di sfruttare appieno il potenziale narrativo e visivo fanno sì che il gioco sembri più un prototipo che un prodotto finito. Con alcuni miglioramenti tecnici e un maggiore sviluppo delle sue idee originali, il gioco potrebbe diventare un titolo davvero interessante. In questo stato, comunque, rimane un’esperienza che potrebbe essere apprezzata da chi cerca un gioco di sopravvivenza in un mondo apocalittico, ma che ha bisogno di un ulteriore lavoro per raggiungere il suo massimo potenziale.