Perché il cambio di look di Gi-Hun in Squid Game è una scelta inutile?
Il finale della prima stagione di Squid Game ha lasciato molti interrogativi aperti, ma una delle scelte più discutibili è stata quella di far tingere i capelli di rosso al protagonista, Seong Gi-Hun. Una decisione che, nonostante sia stata interpretata come un gesto simbolico, appare forzata e poco rilevante per lo sviluppo della trama.
Dopo aver vinto il brutale gioco e affrontato una lunga serie di traumi, Gi-Hun decide improvvisamente di tingersi i capelli di rosso. Secondo il creatore della serie, Hwang Dong-hyuk, questo gesto rappresenta la ribellione e il desiderio di trasformazione del personaggio. Tuttavia, questa spiegazione sembra più un tentativo di giustificare una scelta estetica piuttosto che narrativa.
Seong Gi-Hun è un uomo distrutto, segnato dalle esperienze e dall’orrore vissuto. Quale persona, dopo aver affrontato tutto ciò, penserebbe che tingersi i capelli sia una priorità? La scena appare scollegata dal tono cupo della serie e rischia di distrarre il pubblico dai veri temi centrali, come la disuguaglianza sociale e la crudeltà del sistema.
Nessun impatto nella stagione 2
L’elemento più deludente è che questa scelta non ha alcuna continuità nella stagione 2. I capelli di Gi-Hun tornano al loro colore naturale, rendendo la tinta rossa ancora più superflua. Se il cambio di look voleva rappresentare una trasformazione interiore, perché abbandonarlo così rapidamente? Questo cambio repentino elimina qualsiasi significato attribuibile al gesto e lo rende privo di valore.
Molti spettatori hanno visto la tinta come una mossa di marketing piuttosto che una reale esigenza narrativa. Un modo per dare al personaggio un look iconico che potesse essere facilmente riconoscibile e discusso sui social media. Tuttavia, una serie come Squid Game, che si propone di criticare il capitalismo e le sue dinamiche, dovrebbe evitare di cadere in queste logiche superficiali.
Il cambio di look di Seong Gi-Hun, presentato come un simbolo di ribellione, si rivela una scelta inutile e scollegata dalla trama. Non aggiunge profondità al personaggio né alla narrazione, e il suo abbandono nella stagione successiva lo rende ancora più irrilevante.
Forse, in una serie così densa di significati, sarebbe stato meglio concentrarsi su gesti e azioni con un reale peso narrativo, piuttosto che su una tinta dai risvolti puramente estetici.
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