Death stranding 2: consegne, fantasmi e mamma incinta nella schiena, ecco la trama

Allora, partiamo dal primo: Death Stranding, aka il simulatore di correre nei monti col carico da Amazon Prime, creato dal cervellone psichedelico di Hideo Kojima.

Il protagonista in Death Stranding 2 è sempre Sam Porter Bridges, un corriere solitario col carisma di uno che ha visto troppo la morte in faccia, interpretato da Norman Reedus (quello di The Walking Dead). Sam deve riconnettere l’America dopo che il mondo è andato a puttane per colpa del “Death Stranding”, un fenomeno che ha unito il mondo dei vivi con quello dei morti come due cavi USB messi alla cazzo.

Il risultato?
Pioggia che invecchia tutto, spiriti neri chiamati CA che ti vogliono tirare dentro la melma, esplosioni nucleari ogni volta che uno muore, e la gente che si chiude in casa con la stessa voglia di vivere di uno che ha perso la connessione a internet.

Sam si porta in giro un feto in un barattolo, chiamato BB (Bridge Baby), che gli permette di vedere i fantasmi. Unica cosa carina in tutto ‘sto disastro, ma ovviamente c’è di mezzo un sacco di lore che manco Tolkien sotto acido.

Nel mentre, c’è Amelie (una sorta di messia bionda che forse è la sorella, forse la madre, forse un’allucinazione), c’è Clifford (Mads Mikkelsen incazzato nero col mondo), e c’è Higgs, il villain poser con la maschera d’oro che vuole il game over per tutti.

Alla fine, dopo mille montagne, pacchi, e lacrime: Sam riesce a salvare l’umanità dalla Estinzione, tipo che vince senza sparare a nessuno, solo consegnando roba come un Glovo dell’aldilà. Fine.


Death stranding 2: on the beach — tutti di nuovo nella merda, ma con chitarre, maschere e tentacoli

E ora parliamo del seguito, che ha deciso di prendere tutto quello che era strano nel primo gioco e pomparlo fino a livelli da trip mentale collettivo.

Nel trailer vediamo una Fragile completamente rinnovata, che sembra uscita da un videoclip di Björk, e Sam… invecchiato, depresso e di nuovo coinvolto in un casino post-apocalittico che nemmeno Kojima ha capito al 100%, ma ci prova lo stesso.

Ora c’è una nuova organizzazione, la Drawbridge, che sostituisce la vecchia Bridges, ma sempre con la stessa ossessione per le connessioni, i legami e le madonne volanti.

I nemici stavolta sono guidati da una specie di figura mascherata e tentacolare, interpretata da un Troy Baker ancora più pazzo di prima, che suona la chitarra come se stesse evocando i demoni. E c’è un nuovo BB, ma forse è qualcos’altro, forse è umano, forse è un clone, forse è Dio, chi cazzo lo sa.

Le spiagge sono ancora centrali, e il multiverso è dietro l’angolo: tutto il concetto di vita, morte e reincarnazione è mischiato a politica, esistenzialismo e trasporti di cose assurde.

E la chicca? Kojima ha detto che Death Stranding 2 ci farà riflettere su cosa significhi essere connessi in un mondo dove tutti sono disconnessi. Cioè, praticamente un documentario su Twitter.

Allora sicarios: vi caricate lo zaino e tornate a spaccarvi la schiena per salvare il mondo, o preferite restare nel bunker a farvi domande su dove cazzo stia andando la razza umana?

Donny Rox
Donny Roxhttps://www.elcarteldelgaming.com
Gioco per il gusto di spaccare in chill, non per correre dietro ai tryhard. Sono il più forte da console su Rainbow Six Siege, ma non vado in giro a fare il figo. Quando non sto recensendo porcherie che mi fanno venire voglia di spegnere tutto, mi rilasso su Battlefield a fare casino con stile. Se il gioco non mi diverte, lo brucio. Letteralmente.

Ultimi articoli

Related articles

Leave a reply

Please enter your comment!
Please enter your name here