Colpisci di testa. Sì, con il visore. Sì, dentro casa. No, non è uno scherzo. Ed è pure mezzo un disastro.
VR Head Football per Meta Quest è la classica trovata che ti fa gasare nei primi 5 secondi. Cioè, stiamo parlando di un gioco dove usi davvero la testa per fare gol. Il sogno bagnato di ogni calcettaro nerd.
Ti immagini lì, in salotto, che stacchi le incornate di Cristiano Ronaldo con la precisione di un maledetto cecchino. Poi però succede quello che succede sempre con queste genialate in VR: ti spacchi la fronte contro l’armadio, dai una testata al muro o peggio ancora prendi in pieno la nonna che passava dietro di te con il tè caldo.
Ma andiamo con ordine, perché la faccenda merita di essere raccontata bene. O male, come il gioco.
Ti ritrovi catapultato in uno pseudo-campo da calcio con 4 spettatori virtuali messi lì a caso, che sembrano usciti da un PowerPoint del 2002. Due ti applaudono in loop, due ti fischiano come se avessi appena sbagliato il rigore decisivo ai mondiali. Sembra più un torneo scolastico andato a male che un vero ambiente da stadio.
Poi hai davanti un portiere manichino, di quelli che si muovono su e giù come una papera da luna park rotta. Non para un cazzo, ma fa scena, più o meno come certi influencer con l’IQ sotto zero.
Il gameplay è basic come un toast al microonde: scegli se vuoi i cross da destra o da sinistra con X o Y, scegli la difficoltà (che cambia giusto la velocità della palla, mica chissà che), e poi inizia la fiera delle testate. L’obiettivo è fare gol mirando angoli, pali e bersagli bonus. Tutto qua.
Non c’è un torneo, una carriera, una sfida seria. È come giocare al calcio con la Wii, ma senza ironia, senza profondità, e soprattutto senza divertimento dopo 10 minuti.
Il problema? Ti stufi in fretta. È divertente giusto quando lo fai provare a un amico che non sa nulla di VR e inizia a dare capocciate a vuoto come un piccione sulla finestra. Ma tu, che magari volevi giocarci davvero, dopo 3 partite ti ritrovi lì a pensare: “Ok, e adesso che cazzo faccio?”
E poi torniamo alla sicurezza. Perché non stiamo parlando di un puzzle game o di un simulatore tranquillo. No. Qui stai colpendo oggetti virtuali con movimenti reali della testa. Colpi secchi. In salotto. Con un visore in faccia. Capisci la combo della morte? Cioè, già è scomodo spiegare a tua madre perché stai ballando da solo col casco da astronauta addosso… figurati quando le spacchi una lampada col cranio mentre cerchi di piazzarla all’incrocio.
E se pensi “eh ma magari è un po’ tipo Headmaster, quello su PSVR”, ti sbagli di grosso. Headmaster aveva sì lo stesso concetto base, ma almeno aveva una struttura, più modalità, e un minimo di fantasia. Questo invece è tipo: “vai, colpisci, ripeti”. Fine. È la copia povera e sfigata di un gioco che già non era un capolavoro.
Graficamente? Pfff. Siamo ai livelli “ho fatto questo modello 3D durante la ricreazione”. Semplicità va bene, eh… ma qui sembra tutto tirato via, senza anima, senza cura. Il campo è anonimo, gli spalti sono morti, e la palla sembra galleggiare come fosse in un sogno di uno stitico.
VR Head Football non è un gioco, è un’idea buttata lì, con due scrippettini e un robottino che ti lancia palle in faccia. Non c’è personalità, non c’è progressione, non c’è manco la voglia di rendere l’esperienza un minimo coinvolgente. È un concept carino uscito male. Molto male.
Se almeno ci fosse stato un sistema di allenamento, o minigiochi extra, o qualcosa per stimolarti a migliorare… niente. Una volta che hai fatto 4 incornate e visto la stessa animazione 20 volte, hai già visto tutto. Il gioco finisce mentre pensi che magari stava per iniziare.
Il mio parere? Una grande, gigantesca, clamorosa occasione sprecata.
L’idea poteva anche reggere, ma la realizzazione è pigra, tirata via, e pure pericolosa. Un gioco così in VR dovrebbe essere divertente e intuitivo, ma soprattutto non dovrebbe farti rischiare di sfasciare casa o romperti il naso.
E invece no: qui hanno preso l’idea più border-line del mondo e l’hanno sviluppata come se dovesse durare 30 minuti di attenzione e poi stop.
Se devo proprio dirla tutta, VR Head Football è come quei tipi che alzano la voce per sembrare fighi, ma quando poi li ascolti non dicono un cazzo. Una bella idea, buttata nel cesso a testa alta.
E voi, sicarios?
Avete provato anche voi la sensazione di colpire l’aria con la fronte e farvi male da soli? O siete tra quelli che dopo 10 minuti hanno disinstallato tutto e lanciato il visore sul divano?
Fatecelo sapere, che qui l’unica cosa che abbiamo colpito… è stata la delusione.