Oggi vi parlo delle grandi tombe giapponesi chiamate Kofun, le quali hanno la forma di un buco della serratura.
Il Giappone è un paese che custodisce molti misteri nella sua antica cultura e mitologia, uno di questi sono le tombe giganti chiamate Kofun.
Tra i quartieri di Osaka e Nara si trovano queste tombe alquanto particolari e curiose, sia per la loro antichità che per le loro caratteristiche, che le rendono monumenti unici al mondo.
Kofun, che significa antica tomba, sono tombe costruite tra il 250 e il 538 d.C. e risalgono a un periodo della storia dell’antico Giappone noto come Kofun. Questo periodo è segnato dalle grandi tombe costruite per i nobili.
La loro forma era solitamente un buco della serratura, questo perché imperatori e ceti superiori volevano mostrare la loro posizione, in quanto simbolo della loro autorità e potere.
Tuttavia, non era l’unica forma per Kofun, in quanto esistono anche circolari (empun), rettangolari (houfun), ma sappiamo che la più nota e suggestiva è quella a serratura.
La più grande tomba Kofun
La più grande di queste è la tomba dell’imperatore Nintoku, lunga 436 metri e alta 36, il che la rende una delle tombe più grandi del mondo.
Costruita intorno all’anno 399 d.C., ci vollero circa sedici anni per essere completata. Per creare questa gigantesca tomba, è stata impiegata una forza lavoro di duemila uomini al giorno.
Ci sono altre cinque tombe leggermente più piccole intorno a questa, ma non per questo meno intriganti. Tutti provengono da importanti imperatori, una di queste è lungo circa 186 m, ed è la tomba dell’imperatore Ojin, padre di Nintoku.
L’introduzione del buddismo in Giappone segnò la fine di questo periodo e la tradizione Kofun andò perduta a causa delle credenze buddiste, che lodano il carattere semplice dell’essere umano.
Attualmente le tombe sono considerate sacre, in modo che la gente comune non possa visitarle, ma solo osservarle dall’esterno.
Neanche, gli archeologi hanno il permesso di scavare o analizzare le tombe Kofun, poiché il governo non vuole interferenze, perchè si tratta di un’eredità storica del paese.
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