Oggi parliamo del caso Antonio de Lima, un brasiliano che nel 1979 è stato quasi vittima di un rapimento alieno. Ecco la testimonianza.
Il Brasile è uno dei paesi, se non il paese, con la più alta intensità di casi di UFO, incluso anche il rapimento alieno. Un episodio di questo tipo si è verificato nella piccola e tranquilla cittadina di Santo Antonio, nello stato Rio Grande do Norte.
Il protagonista di questo caso è Antonio de Lima, un anziano contadino molto disposto a lavorare la sua terra.
Era una notte di novembre del 1979 e Antonio aveva lavorato tutto il giorno in una fattoria a ovest della città. Verso le 19, l’uomo si diresse verso casa e notò una luce che volava e si avvicinava a lui.
Ecco cos’ha dichiarato in un’intervista:
“La Luce mi ha spaventato perché avevo già sentito parlare di un disco volante e quando l’ho visto ho iniziato a camminare verso casa. Ma dopo pochi metri, l’oggetto ha sparato una luce blu su di me”.
“Avevo sentito dire che se un disco volante si avvicina, la cosa migliore da fare è sdraiarsi per terra, ed è quello che ho fatto. La luce mi è arrivata molto vicino e ho sentito di essere alzato da terra di circa 50 cm. Ho afferrato saldamente una pianta con la mano sinistra, in modo da non salire più in alto, e ho alzato il braccio destro per proteggermi dalla cosa”.
“Mi sono girato e ho visto una corda, che scendeva dal disco volante e aveva quattro ganci all’estremità. Uno di loro mi ha preso la maglietta e così sono rimasto appeso”.
Antonio racconta, che poco dopo la maglietta si è strappata ed è caduto a terra, successivamente è riuscito ad arrivare a casa, ma era completamente stordito.
L’intervista con un ufologo
Nel gennaio 1980, Antonio è stato intervistato dall’ufologo americano Bob Pratt e quest’ultimo si rese conto che l’uomo era ancora molto colpito dalla sua esperienza.
Antonio ha descritto l’oggetto come avente la forma di un sigaro, ed era grande il doppio di un’auto. Ha spiegato che quando lui è caduto a terra, l’oggetto si è girato tre o quattro volte, ed è volato via; successivamente Antonio corse a casa.
Alcuni anni dopo questa prima intervista, Bob Pratt tornò nell’agosto 1992 per intervistare nuovamente Antonio, ma ha scoperto che il protagonista era morto nel 1985.
Secondo sua nipote, Maria Pontes, la vita di Antonio non è mai stata più la stessa, dopo l’incontro con l’UFO. Ecco le parole di Maria:
Non è mai più tornato a lavorare, invecchiava velocemente e sembrava molto più vecchio della sua età. Cominciò ad avere problemi cardiaci, le gambe gli si gonfiarono e le mani tremavano. Prima di quella vicenda, si svegliava alle 3 del mattino, andava al lavoro, tornava a casa tra le 19 e le 20, cenava, guardava un po’ di televisione e si addormentava. Ma dopo, non ha più lavorato nemmeno un giorno”.
Rimaneva nella sua stanza, sdraiato sull’amaca e si alzava solo di tanto in tanto. Prima, aveva sempre un buon appetito e mangiava abbondantemente, ma dopo il tentato rapimento alieno, ha iniziato a mangiare poco. Con il passare del tempo si è ammalato gravemente, ed è morto“.
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