Yoo Young-chul è un serial killer della Corea del Sud, soprannominato il Killer dall’impermeabile giallo. Ecco la sua storia.
Tra il 2003 e il 2004 la città di Seoul, capitale della Corea del Sud, è stata terrorizzata da una serie di brutali omicidi; il responsabile era Yoo Young-chul, soprannominato dalla stampa internazionale il “killer dall’impermeabile giallo” dopo essere stato visto indossarlo, mentre veniva scortato dalle autorità.
L’uomo, nato nel 1970, ha iniziato i suoi omicidi invadendo le case nei quartieri di lusso della regione, dove ha usato un martello per togliere la vita ai residenti, compresi anziani e bambini. Ha attaccato quattro residenze, prima di cambiare bersaglio.
In questa fase, il criminale iniziò ad aggredire le donne che camminavano da sole per strada e successivamente, le prostitute che venivano chiamate nel suo ufficio.
La sua arma del delitto, è sempre stata un martello, divenuto un indizio importante per collegare gli omicidi allo stesso colpevole. L’oggetto, è bene ricordarlo, era stato realizzato dallo stesso criminale.
Secondo le informazioni riportate dal portale Esquire, la mancanza di comunicazione tra i dipartimenti di polizia sudcoreani, ha contribuito al ritardo nella cattura di Young-chul, arrestato solo nel luglio 2004.
Uno dei principali fattori che hanno portato al suo arresto, è stato il riconoscimento del suo numero di telefono da parte di un bordello. Quando ha chiamato il locale chiedendo di una prostituta, dopo essere stato l’ultimo cliente di un’altra donna scomparsa da giorni, il titolare ha denunciato la telefonata alla polizia.
La condanna
L’uomo, che ha confessato di aver ucciso un totale di 26 persone e di aver commesso anche atti di cannibalismo nei confronti di alcune di loro, aveva già precedenti penali per furto, vendita di materiale pedopornografico, impersonificazione e stupro.
All’età di 34 anni, l’uomo ha subito il suo ultimo processo, in cui è stato riconosciuto colpevole di 20 diversi omicidi, ricevendo la pena di morte.
Oggi Yoo Young-chul è ancora vivo, ha 52 anni ed è rinchiuso nel braccio della morte nel centro di detenzione di Seoul.
Non c’è però alcuna previsione per la sua esecuzione, infatti l’ultima volta che il governo sudcoreano ha giustiziato un prigioniero è stato nel 1997 e nel Paese c’è un grande dibattito sull’abolizione della pena capitale.
Nel 2021, Netflix ha pubblicato una docuserie sul serial killer coreano chiamata: “Caccia al killer dall’impermeabile giallo”.
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