Avrebbe dovuto essere un giorno di festa, di comunicazione, di arte e di condivisione per El Cartel Del Gaming alla Pordenone Fiere, ma si è invece trasformato in un incubo.
Quel che doveva essere un’occasione per diffondere contenuti creativi e interviste è stato offuscato da un incidente spiacevole che ha coinvolto non solo il nostro team, ma anche l’integrità morale degli organizzatori dell’evento a Pordenone Fiere.
La giornata era iniziata bene. Il nostro inviato e influencer, Vincenzo Ruggiero, era impegnato a catturare l’essenza dell’evento, quando una battuta indirizzata ad una ragazza che stava disegnando ha innescato un’escalation di tensioni. “Stai copiando? Non si fa!” ha scherzato Ruggiero. Questa battuta, tuttavia, è stata presa sul serio.
Invece di rispondere con umorismo o semplicemente ignorare il commento, la giovane artista ha scelto di rimproverare Vincenzo in modo aspro e di coinvolgere gli organizzatori dell’evento extracon.
Purtroppo, i responsabili dell’evento hanno ascoltato solo la sua versione della storia e hanno iniziato a trattare il nostro team con ostilità, senza dare una possibilità alla nostra difesa.
La situazione è ulteriormente degenerata quando, in un tentativo di spiegare che si trattava solo di una battuta, ho affrontato la ragazza. Gli amici di lei hanno reagito con spintoni, insulti e minacce.
Questa aggressione è avvenuta alla presenza del responsabile dell’evento, C.B., che ha scelto di ignorare l’incidente, nonostante il problema fosse nato a seguito di un suo comportamento.
Sconvolto dalla situazione, mi sono rivolto al responsabile degli eventi in fiera a Pordenone, A.V., solo per essere informato che non poteva intervenire poiché non si trattava di un suo evento.
Anche se ho subito un grave furto durante una delle sue manifestazioni l’anno precedente e non ho ricevuto né scuse né rimborsi, non mi aspettavo una tale indifferenza.
Dopo il nostro incontro, Verdichizzi ha tentato di mettere a tacere l’intera questione, richiedendo un “silenzio stampa” sull’incidente. Nonostante tutto, l’informazione onesta e reale è l’unica arma che abbiamo contro queste ingiustizie.
Sono passati due mesi da quel giorno, ma il silenzio persiste.
Gli organizzatori sperano forse che il mio team dimentichi l’incidente. Ma noi non lo faremo. Combatteremo queste ingiustizie con la sola arma che abbiamo: l’informazione.
Ecco perché stiamo scrivendo questo articolo. Per denunciare l’ingiustizia, per richiedere un riconoscimento e un ringraziamento per il nostro lavoro. Non possiamo permettere che le nostre voci siano messe a tacere.
Non possiamo permettere che tali incidenti si ripetano. Dobbiamo ricordare che la nostra responsabilità come comunicatori è quella di garantire un ambiente sicuro, rispettoso e inclusivo per tutti.
L’incidente a Pordenone Fiere non è solo un simbolo di come una singola battuta possa scatenare una tempesta. È un promemoria del potere della parola e della necessità di ascoltare tutte le campane prima di emettere un giudizio.
Ciò che è accaduto quel giorno è una lezione preziosa che non dimenticheremo mai.