Testament: The Order of High Human RECENSIONE

Testament: The Order of High Human cerca disperatamente di emergere nel saturato panorama dei giochi RPG, ma fallisce miseramente fin dall’inizio.

Con un’ambientazione che sembra un collage di cliché fantasy, il gioco si dibatte tra la mediocrità e l’assurdo, mancando ogni opportunità per distinguersi.

Ambientazione e Trama: Un Marasma di Banalità
Tessara, il mondo di gioco, è un pastiche di idee riciclate, popolato da halfling, draghi e maghi pirotecnici. Ma il vero problema è il protagonista, Aran, un re-dio immortale tanto potente quanto inespressivo, tradito dal classico cattivo da manuale, un mostro avvolto nell’onnipresente energia viola del male.

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La storia inizia con Aran già detronizzato, privando il giocatore di qualsiasi contesto o coinvolgimento emotivo. Ciò che segue è una tediosa vendetta senza sorprese, dove ogni dialogo è un monologo su Luce, Oscurità e Verità, così banali da implorare di essere ignorati.

Protagonista Senza Carisma: Un’Imitazione Fallita
Aran, con la sua voce che ricorda quella di Tommy Wiseau in “The Room”, si dimostra un protagonista inadatto.

Le sue continue divagazioni su eventi antichi, a cui il giocatore non può partecipare, sono un esempio lampante di come “Testament” fallisca nel mostrare anziché raccontare. Le sue battute, prive di emozione o stranamente fuori tono, sembrano quasi una parodia involontaria di sé stesse.

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Combattimento e Gameplay: Una Ripetitiva Frustrazione
Il combattimento, invece di essere il fulcro del gioco, si rivela il suo più grande punto debole. Affrontando ondate di nemici in battaglie indistinguibili l’una dall’altra, il giocatore si ritrova intrappolato in un ciclo di attacchi ripetitivi e schivate frenetiche.

Non vi sono meccanismi di blocco, parate o contrattacchi, solo una noiosa ripetizione di mosse limitate e poco stimolanti. Il tiro con l’arco e la magia, invece di aggiungere varietà, si rivelano altrettanto monotoni e poco originali.

Boss Fight e Nemici: Un Deserto di Originalità
I combattimenti contro i boss non fanno che evidenziare ulteriormente la mancanza di creatività, con avversari che si ripetono in modo stancante.

La battaglia contro la strega, per esempio, è riciclata più volte senza alcun tentativo di innovazione. Gli incontri con i boss opzionali non sono che copie carbonara di nemici standard, con poche variazioni insignificanti.

Tecnicismi e Bug: Un Disastro Tecnico
La ciliegina sulla torta è l’abbondanza di bug e problemi tecnici. Da crash del sistema a problemi di framerate, “Testament” sembra un campo di test per ogni possibile errore tecnico.

Testament: The Order of High-Human Demo Impressions - Roundtable Co-Op

Questi problemi sono così diffusi da diventare quasi una caratteristica distintiva del gioco, offuscando qualsiasi potenziale qualità possa avere.

Verdetto Finale
“Testament: The Order of High Human” è un esempio lampante di come non si debba sviluppare un gioco RPG. Con una trama noiosa, un combattimento frustrante e una pletora di problemi tecnici, si trascina stancamente verso il suo finale, lasciando il giocatore con un senso di tempo sprecato.

Questo gioco non solo fallisce nel suo intento di intrattenere, ma diventa un esempio didattico su come non progettare un videogioco.

Donovan Rossetto ama l'informazione, ma è anche un videogiocatore e scrittore. Con una vasta conoscenza dell'industria videoludica, Rossetto offre una prospettiva unica e interessante su entrambi i temi. Inoltre, come scrittore, Rossetto ha saputo combinare la sua passione per gli UFO e i videogiochi in una serie di articoli e libri che hanno appassionato i lettori di tutto il mondo.
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