Il Titanic affondò la notte del 12 aprile 1922, in un episodio che tutti conosciamo. La nave “inaffondabile” era comandata dal capitano Edward John Smith, un famoso marinaio britannico.
Conosciuto come “Capitano milionario” per aver fornito servizi alla White Star Line, compagnia che trasportava molti ricchi, Edward John Smith era un personaggio di una delle tante teorie sul Titanic, che lo additava come responsabile della triste fine della nave, per aver mantenuto la nave al di sopra della velocità e aver ignorato gli avvertimenti sull’esistenza degli iceberg.
Un’indagine condotta nel Regno Unito un secolo dopo l’incidente, tuttavia, esentò il capitano dalla responsabilità della tragedia. L’inchiesta concluse che il capitano britannico seguiva le migliori pratiche di navigazione, un approccio coerente con la sua lunga esperienza in mare.
Carriera
Edward John Smith nacque in una famiglia operaia a Hanley, Staffordshire, Inghilterra, il 27 gennaio 1850.
Il suo viaggio per diventare uno dei capitani più famosi della storia navale, iniziò quando si unì alla Marina mercantile britannica come apprendista all’età di 17 anni. La sua dedizione e le sue capacità lo videro rapidamente progredire tra i ranghi marittimi.
Smith si guadagnò una reputazione di competenza e affidabilità tra i suoi colleghi e superiori. Nonostante ciò, fallì l’esame di navigazione al suo primo tentativo di promozione al titolo di capitano, nel 1887. Ciò non gli impedì di riprovare una seconda volta e ottenere la posizione.
Durante la seconda guerra boera, iniziata nel 1889, Smith prestò servizio nella Royal Naval Reserve, trasportando truppe dall’Impero britannico alla Colonia del Capo. Fu nominato tenente della Royal Naval Reserve.
Nel 1904, all’età di 54 anni, Smith fu nominato capitano della White Star Line. Comandò alcune delle navi più imponenti e tecnologicamente avanzate dell’epoca, come la RMS Olympic, la più grande nave della storia a quel tempo.
Questa nave, infatti, rappresenta il primo graffio nella storia del capitano che era orgoglioso di non aver mai visto un naufragio: si scontrò con la HMS Hawke, una nave della marina britannica.
Nonostante ciò, Smith si distinse come un capitano fiducioso ed esperto, guadagnandosi la fiducia dei passeggeri e delle autorità, il che lo portò a essere la scelta naturale per il comando del Titanic.
Collisione con l’iceberg
Il Titanic, che salpò per il suo viaggio inaugurale il 10 aprile 1912, rappresentò l’apice della sua carriera. La nave era un simbolo di ingegneria e lusso, ma portava con sé anche sfide sconosciute, come le sue enormi dimensioni e l’eccessiva dipendenza dalle tecnologie di sicurezza.
Durante la collisione con l’iceberg, il comportamento del capitano è stato caratterizzato da coraggio e leadership. Smith rimase sul ponte della nave, supervisionando le operazioni di salvataggio e assicurandosi che gli ordini fossero eseguiti al meglio delle sue capacità.
Il capitano Smith morì nell’affondamento del Titanic con più di 1.500 persone. Ha segnato la fine di una carriera straordinaria, ma la sua storia ha continuato a risuonare attraverso le generazioni.
Qua sotto vi lasciamo alcuni articoli che potrebbero interessarvi.
