Thomaslabebe e il Meme Musicale “Nel 2020 ho soffritto tanto”: Un’Ironia Geniale
Nel 2024, una canzone dal titolo di thomaslabebe ha conquistato i cuori degli utenti di social media e piattaforme come TikTok e YouTube, diventando un vero e proprio fenomeno virale. Il brano, purtroppo, non è stato scritto con intenti profondamente filosofici, ma si distingue per la sua capacità di unire ironia e un’osservazione satirica della vita quotidiana in un periodo particolarmente difficile, quello della perdita di una persona cara.
Il testo gioca sul contrasto tra il “soffrire” e il modo in cui viene percepito oggi nelle canzoni pop e nei meme online. La frase “ho soffritto tanto” non è una semplice espressione di dolore o di tristezza, ma una metafora ironica di tutte le difficoltà e frustrazioni che hanno caratterizzato l’anno 2020, soprattutto per chi si è trovato a vivere in un clima di incertezze e chiusure. L’artista ribalta l’idea di “soffrire” con un tono distaccato e quasi comico, suggerendo che il dolore, pur presente, non è mai così grave da non poter essere trattato con un sorriso.
In questo contesto, la canzone non solo è diventata virale per il suo ritmo orecchiabile, ma per il modo in cui racconta una situazione che tutti hanno vissuto, rendendola universale. La sua popolarità sui social è infatti legata alla capacità del brano di essere riproposto in contesti umoristici e leggeri, ma anche come strumento per esprimere il proprio disagio con una certa dose di autoironia.
In un mondo dominato dai meme e dai video brevi, la canzone si inserisce perfettamente nelle dinamiche di condivisione rapida tipiche di TikTok e Instagram. Il brano è stato ripreso in numerosi video dove gli utenti si identificano nelle sue parole, usando il tema del “soffritto” come metafora per le difficoltà del periodo. La frase stessa, che nella sua versione popolare appare come un grido di frustrazione, è diventata un simbolo di resilienza, di chi riesce a superare anche le difficoltà più arduo con un sorriso o un gesto ironico.
Seppur il titolo ricordi vagamente il celebre “Ho soffritto” di Enzo Jannacci, l’artista bambino riesce a fare un passo ulteriore, creando una connessione fra la tradizione della musica popolare italiana e le nuove forme di espressione nate nel contesto digitale. La canzone può essere vista come un esempio di come la musica possa evolversi e adattarsi alle nuove forme di comunicazione, mantenendo però un legame stretto con la cultura popolare.